di Giovanna Di Rosa, #andreascanzi
Dunque Andrea Scanzi è stato preso a insulti, a schiaffoni, a pugni, a calci e poi estromesso dalle trasmissioni che lo vedevano ospite fisso per avere legittimamente approfittato di una lista dei “vaccini avanzati” che, su consiglio del Gen. Figliuolo non mio, dovevano venire inoculati per non essere gettati.
Scanzi, che non sarà un mostro di simpatia e per cantarle come le canta è forse inviso a molti, si è messo in lista e legittimamente è stato chiamato dall’Asl competente per fare un vaccino che si era liberato. Va in televisione, racconta la storia, Bianca Berlinguer trasforma il tutto in una difesa d’ufficio inguardabile – ma lo fa lei, non lui – e lui entra, poco dopo, nell’affollata terra dei proscritti, semplicemente per avere esercitato un diritto messogli a disposizione da una norma regionale (sul sito ufficiale della Regione Toscana dedicato alla questione vaccinale c’è addirittura un bottone dedicato) e diventa vittima dei grandi moralizzatori di radio e televisioni e nemici vari che prima gli davano pacche sulle spalle. Poi arriva il niet alla presenza a #Cartabianca, e via e via…
Fa spavento per violenza l’attacco che il renziano Anzaldi sferra il giorno successivo contro Scanzi e contro Bianca Berlinguer. Si chiedesse simile coerenza a senatori che scorrazzano da un paese all’altro e visitano circuiti e Gran Premi mentre gli Italiani sono chiusi in casa.
Potete anche dirci che non gli succede nulla di inaspettato dato ciò che lui ha scritto degli altri, posto che non è così che si ragiona, ma vivere in un paese dove esistono ancora e – e per motivi risibili – le liste di proscrizione fa leggerissimamente incazzare e non lo scriviamo per il gusto di difendere Scanzi (che peraltro ha genitori anziani, malati e ad alto rischio) ma perché è bene non dimenticarselo in questa Italia di tifosi che orienta le proprie opinioni in base ai mal di pancia (dicasi invidie) del momento.
(31 marzo 2021)
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