di Redazione, #Vaccini
Impegnato a parlare di educazione civica (un’ora a settimana) insieme a un’ora a settimana di educazione social [sic] a Matteo Salvini dev’essere sfuggito di comunicare ai suoi, e quindi urbi et oribi ritenendosi egli una specie di pontefice, che l’Italia – con il via libera di Bruxelles – è stato il primo Paese europeo a bloccare l’export extra-Ue di un vaccino prodotto nell’Unione.
Si tratterebbe di 250mila dosi di AstraZeneca infialate nello stabilimento di Anagni che lavora per la casa farmaceutica anglo-svedese. Lo scrive il quotidiano Repubblica secondo il quale la decisione è stata notificata venerdì scorso da Roma a Bruxelles e la Commissione europea non si è opposta. I duecentocinquantamila vaccini verranno redistribuiti all’interno della Ue.
La scelta è legittima ai sensi del Meccanismo di controllo dell’export lanciato dalla Commissione europea lo scorso 30 gennaio, ma è la prima volta che viene attivato da uno stato membro e ad aprire le danze è stata, guarda caso, l’Italia guidata da Draghi e non certamente su suggestione dei gruppi a Bruxelles della Lega di Salvini o di Fratelli d’Italia, troppo impegnati a cercare alleanze anti-Italia.
(4 marzo 2021)
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