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Candidatura dei Portici di Bologna alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, il dossier si arricchisce

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di Redazione, #Bologna

La candidatura dei Portici di Bologna alla Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO si arricchisce e allarga il suo perimetro, includendo al suo interno altri elementi di grande importanza e interesse storico, architettonico e artistico. Il nuovo volto della candidatura è il risultato della lunga e approfondita fase di confronto aperta a seguito della visita in città, a fine settembre del 2020, dell’architetto Olivier Poisson, ispettore inviato da ICOMOS, organismo consultivo dell’UNESCO per tutti gli aspetti che riguardano il patrimonio culturale e la sua conservazione. Il colloquio con ICOMOS, chiamato da UNESCO a valutare tecnicamente la candidatura dei Portici, è servito a chiarire meglio il dossier e ha coinvolto il gruppo di lavoro del Comune di Bologna e i consulenti della Fondazione Links, insieme all’Ufficio Unesco del ministero della Cultura, che ha la responsabilità del coordinamento e della supervisione scientifica della Candidatura, del ministero degli Affari Esteri e della delegazione italiana permanente presso l’UNESCO a Parigi.

Il lavoro corale ha permesso di fornire agli esperti di ICOMOS gli approfondimenti necessari per rispondere alle richieste del World Heritage Committee UNESCO, che avrà il compito di decidere se iscrivere o meno il sito candidato. Nell’ambito di questo confronto è emersa la possibilità di rivedere i perimetri delle dodici componenti del sito, consentendo così di includere al loro interno molti altri elementi di grande importanza ed interesse, che contribuiscono ad arricchire la proposta di candidatura e a rafforzarla. Tra gli elementi aggiunti figurano il palazzo della Mercanzia, il Santuario di Santa Maria del Baraccano, il sistema delle Piazze (Maggiore, Re Enzo e Nettuno), il tratto di pianura del portico di San Luca fino all’Arco Bonaccorsi, la Pinacoteca Nazionale, la parte monumentale del Cimitero della Certosa e il portico degli Alemanni.

“Consideriamo questa revisione dei perimetri un’ottima opportunità per l’intera città, in quanto consentirà di definire ‘patrimonio dell’Umanità’ contesti più ampi e di grande valore culturale”, afferma nella lettera inviata alla Cabina di Regia la vicesindaca di Bologna Valentina Orioli, delegata al progetto della candidatura dei Portici a sito UNESCO.

Il 17 febbraio, con 10 giorni di anticipo rispetto alla scadenza stabilita, il ministero della Cultura ha trasmesso a Parigi l’ultimo documento, ricevuto dal Comune di Bologna il giorno precedente, che contiene le informazioni aggiuntive richieste da ICOMOS. Il documento trasmesso descrive le revisioni dell’ambito della Candidatura, fornisce altre informazioni relative ai danni bellici in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, precisa alcuni dettagli sullo Statuto Comunale del 1288.

Gli esiti della fase di interlocuzione tecnica appena conclusa saranno comunicati nel mese di aprile, mentre la valutazione tecnica sarà poi discussa al World Heritage Committee UNESCO che dovrebbe tenersi a fine giugno in Cina, pandemia permettendo.

Così un comunicato stampa del Comune di Bologna

 

(2 marzo 2021)

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