di Giovanna Di Rosa, #Lopinione
Dopo Vito Crimi, uno dei grandi sponsor della Sindachissima, appena defenestrato dal ruolino di capetto politico per essere sostituito da un direttorio, come da partecipatissima votazione sulla piattaforma Rousseau, ben 11.847 voti, praticamente uno ogni dieci iscritti, ora toccherà prendersi la responsabilità di dire a Virginia Raggi che di lei se ne avrebbe anche abbastanza, e passare oltre.
Chi glielo dice? Forse Crimi prima di scomparire, perché pare che dalle parti del PD e del M5S che nemmeno poco sfrontatamente stanno lavorando all’augusta sostituzione sindacale, non stiano spintonando per la comunicazione ufficiale. Sapete, Raggi è permalosetta, ed in più è convinta di essere stata la più grande Sindaca della storia romana – ed è difficile darle torto, essendo stata l’unica che finiva con la “a”, ma pare che i romani non la vedano proprio così. E pare nemmeno i suoi.
Raggi, che vinse le elezioni con il 68% e più dei voti, è stata recentemente votata da un sondaggio secondo il quale, il 68% e più dei sondaggiati (ammettetelo, sondaggiati è favoloso!) non la rivoterebbe: cioè tutti coloro che l’hanno votata nel 2016. Del resto a Roma non funziona nulla. E, per dirla con Vittorio Lussana, si continua a lavorare col culo.
Ma come dirlo delicatamente alla Sindaca dal pianto facile? La faccenda si fa delicata.
Così lei, che è donna astuta, oltre che di sobria eleganza, ha deciso di partire in contropiede chiedendo che sia la piattaforma Rousseau, dispensatrice di tutte le verità, a decidere sulla sua ricandidatura. Il rischio, nel contropiede non giocato con sufficiente abilità, è quello di rompersi un tacco. Grazie al vento e figuraccia.
Imbarazzante.
(17 febbraio 2021)
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