di Redazione, #Draghi
Eccolo l’uomo che è considerato un semidio – e trattato come tale, perché poi gli dèi si uccidono meglio e con più gusto, quando si ri-scoprono uomini per propria convenienza – fare il suo discorso d’insediamento, prima della fiducia, emozionato come ogni uomo normale in quella posizione, inciampando su qualche cifra, prendendo qualche papera, come tutti gli uomini normali farebbero.
L’eccezionalità di Mario Draghi sta proprio nel suo essere normale, un uomo normale preparatissimo grazie allo studio e all’esperienza, oltre che alle indubbie capacità. E il volerlo far percepire come un uomo eccezionale dovrebbe fare aprire gli occhi agli Italiani sulla pochezza politica della classe dirigente che leggi elettorali demenziali hanno mandato in Parlamento mentre gli Italiani erano impegnati a vivere come se non ci fosse domani e a scannarsi tra bande di tifosi.
Che il normale discorso di governo di Draghi abbia fatto gridare al miracolo, commenti entusiastici ed esageratamente pro o contro, deve far riflettere sulla mediocrità di questa Italietta che non vede più futuro e sarebbe disposta a darla al primo che passa pur di cavarsi d’impiccio. La politica del pressapochismo e dell’improvvisazione, protagonista unica degli orribili tempi,ha capito che era ora e l’ha data a Draghi. Finché dura. Finché lo riterrà opportuno. Finché non si sentirà di essersi cavata d’impiccio. Poi torneranno i soliti giochi ed un nuovo precipitare il paese verso altri miracoli italiani, altri datemi pieni poteri, altri “l’euro non è l’argomento principale“, altri imbecilli al potere.
Sarebbe opportuna una riflessione sul perché, dopo avere votato a cazzo per vent’anni, rincorrendo colui che gridava più forte e prometteva miracoli, ora l’italiano si sia riconvertito alla ragionevolezza. Sarebbe sgradevole dover fare anche solo una battuta sull’utilità delle pandemie, ma pare proprio che l’unica cosa che possa far ragionare questo paese, nel senso di abitanti, sia la paura. Ed è un peccato, perché il popolo italiano è un popolo straordinario. Lo è, malhereusement, nel bene e nel male.
Del resto i commenti dei politici, a favore e contrari, ma già molto “critici”, ascoltati attentamente, sono già pieni di livore e rabbia. Chi si sente un genio non può sopportare la preparazione e la lunga carriera ai vertici di un uomo normale. Noi, che siamo gente normale, non commenteremo il discorso del presidente del Consiglio, lo stanno già facendo tutti. Dai giornaloni ai grandi network radiofonici, privilegiando – of course – i commenti dell’opposizione di Meloni d’Italia. Guarda un po’.
(17 febbraio 2021)
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