di Redazione, #Politica
Deve piacere molto ai leader l’intergruppo M5S-PD-LeU se oggi è stato fatto saltare in aria anche Vito Crimi, non certamente uno statista indimenticabile, dall’ennesima votazione su Rousseau. L’80% di coloro che, tra gli iscritti alla piattaforma, si è presa il disturbo di votare ha deciso di dire “ciao ciao be good” a Crimi e “sì” convinto [sic] una nuova governance collegiale (come se non decidesse sempre Grillo) del M5S.
Sei i quesiti ai quali hanno votato 11.847 iscritti si una totale di 119.721 registrati alla piattaforma. Insomma un successone da uno su dieci. Che è comunque sempre meglio di uno su cento. Dunque il “sì” di Rousseau cambia, un’altra volta, lo statuto del M5S che non abbiamo mai avuto il piacere di leggere. non che ci tolga il sonno, ma farebbe tanto coerenza, onestà e democrazia e molto meno “facciamo quello che ci pare e poi ve la raccontiamo” – non stiamo dicendo che non sono sinceri, anzi ci guardiamo bene anche solo da una simile supposizione. Pensate quanto siam bravi.
E visto come butta bene in termini percentuali il voto sulla piattaforma Rousseau anche Virginia Raggi, sempre più sulla graticola, con elezioni dietro l’angolo e non uno che si degni di darle la pacca sulla spalla “Brava Virgì”, reclama a gran voce l’investitura del popolume pentastellato che dica “Sì” e a gran voce la ricandidi. Perché lei per Roma ha fatto sfracelli. Chiederlo ai romani, please….
(17 febbraio 2021)
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