di GdR, #La7
Il giro di Rocco Casalino per le televisioni italiane a promuovere il suo libro è qualcosa che fa leggermente orrore al buon gusto, ma che andasse anche da Lilli Gruber non ce lo saremmo aspettati, perché si è sempre più stupidi di quel che si pensa di essere. Otto e Mezzo ha provato a mettere in mezzo Casalino, con Gruber che chiedeva ai suoi ospiti dove avesse sbagliato la tecnica casaliniana di comunicazione – da nessuna parte considerando che se lo contendono per averlo in trasmissione – tra Severgnini e Scanzi.
Abbastanza fuori luogo il nemmeno troppo velato sarcasmo di Severgnini, che è giornalista che apprezzo, il quale si rivolgeva a Casalino chiamandolo Ingegner Casalino – senza motivo, nella circostanza, se non fosse che l’ex portavoce di Conte è effettivamente ingegnere condito dai sorrisetti sarcastici di Andrea Scanzi che riusciva a parlare di politica anche se tutta la trasmissione sembrava voler andare , insensatamente, nella direzione di puntare il dito contro gli errori di comunicazione del portavoce di un Giuseppe Conte momentaneamente fuori dai giochi.
Non apprezzo per niente Casalino, lo trovo presuntuoso e arrogante, ma perdere 45 minuti di tempo a puntare il dito tra sarcasmi ingiustificati e domande francamente improponibili mi ha fatto apparire Lilli Gruber schiava di un ruolo che sembra non piacerle nemmeno più, Beppe Severgnini improvvisamente vecchio e Scanzi e Casalino in possesso di un quid comunicativo, senza che ciò che sto per scrivere sembri un giudizio di valore, dal quale si potrebbe anche imparare qualcosa.
L’unico pecca? La troppa importanza che viene data all’omosessualità di Casalino sia da Gruber che da Casalino stesso che “fino ai 32 anni non l’accettavo”. E chi se ne frega.
(16 febbraio 2021)
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