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La forza della Cultura contro la retorica del populismo salviniano #primalumanità di Diego Romeo

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di Diego Romeo #PrimaLUmanità twitter@gaiaitaliacom #Politica

 

Ieri sera nella puntata di Carta Bianca (1 dicembre, ndr), condotta da Bianca Berliguer, un imbarazzante Salvini si è dovuto scontrare con la cultura, le buone maniere e la puntualità delle risposte di Corrado Augias.

A questo però devo fare una precisazione. Nonostante la figura pessima fatta da Salvini, e notata da chiunque abbia un minimo di cultura critica, mi sento comunque di dovergli fare i più sentiti complimenti per averla, per usare una terminologia popolare, “buttata in caciara” come solo lui sa fare.

Lo stesso Augias gli ha fatto i complimenti per essere riuscito a svicolare ogni risposta diretta (e imbarazzante per lui e il suo partito) creando un “frullatore” di chiacchiere e di temi diversissimi fra di loro, ma che sentendo lui sembravano perfettamente concatenati. Ha messo insieme il governo illiberale di Orbán e i cani guida per i ciechi. È riuscito a far credere che l’Ungheria e la Polonia governino [sic] in Europa d’intesa con PD, 5 Stelle e Renzi. Non ha espresso un parere sul fatto che i suo amici, Orbán e Duda, hanno messo il veto sul bilancio europeo e hanno bloccato i 209 miliardi del Recovery Found destinati all’Italia. Mettendo in seria difficoltà l’Italia e gli italiani che lui dice di voler proteggere. È riuscito a mentire sui dati degli sbarchi e sui decreti sicurezza e per finire in bellezza, parlando di Europa ed economia, ha tirato fuori le adozioni delle coppie omosessuali e l’utero in affitto.

Se non è un genio lui veramente non so chi lo potrebbe essere. È un mago della retorica da bar così grande che avrebbe potuto dare ripetizioni persino a Boccaccio.

Fatta questo doveroso inciso, vorrei riflettere sulle non risposte date dal capo dell’opposizione, come ama fregiarsi il buon Salvini. In quarantadue minuti di trasmissione, e le molte preghiere di Augias di rimanere in tema, non ha mai dato una risposta. Ha fatto solo una sorta di comizio promettendo, come sempre, l’impossibile e attaccando il governo senza dare alternative vere. Addirittura sugli incentivi per l’uso della moneta virtuale, pensati per ridurre l’evasione fiscale, ha anche osato dire che in questo momento di crisi è una ingiustizia perché tutti devo essere liberi di spendere il proprio denaro come vogliono. Per inciso l’acquisto tramite bancomat o carta non limita la scelta di spesa ma solo il giro di denaro in nero. Ma questo è un concetto troppo complesso per i populisti e il loro Re..

Fatto sta che nella trasmissione di Carta Bianca si è visto tutto il limite di un Salvini e del suo populismo quando si deve confrontare con gente preparata ed educata. Quando c’è gente che “osa” dirgli di rimanere concentrato sul tema e di dare una risposta puntuale e non quando c’è gente che, come la D’Urso o Giletti, l’assecondano nei suoi voli pindarici.

Questo però mette in evidenza anche un altro grande problema italiano. Ovvero la qualità delle trasmissioni di divulgazione politica, sociale e culturale. Trasmissioni che in Italia hanno toccato livelli bassissimi andando a eliminare, in molti casi, anche il contraddittorio.

Veramente la cultura è l’unica cosa che ci potrà salvare (nonostante Salvini che gigioneggia e ruba la scena a Berlinguer).

 

(2 dicembre 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

 

 




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