di Giovanna Di Rosa #Maiconlalega twitter@gaiaitaliacom #Maiconsalvini
Il punto non è la furia contro i sondaggi, figurarsi se uomini scafati (ops!) come i Leghisti se la possono prendere sul serio per un sondaggio che li dà sì al 3,3% in Campania versus il trionfo annunciato di De Luca, no… il punto non è quello. Il segnale catastrofico è un altro. Ed è la sparizione del simbolo de La Lega di Salvini dalle schede elettorali, presente in soltanto 36 comuni su 372. Un disastro.
Il problema è che la nuova formazione leghista – non parleremo in questa sede dei 49 milioni che la Lega deve allo stato, restituzione decisa con lo Stato in 80 anni, che doveva seppellire la Lega di Bossi dalle quali ceneri la lega salviniana doveva rinascere come araba (ops!) fenice – doveva lasciare da parte l’odio contro i negher e contro i terun, cosa che al tribuno leghista riesce molto difficile, non avendo nessun altro progetto politico in testa che non siano democrazie illiberali alla Putin e l’odio verso i migranti. In più quelli che lui chiamava terun hanno un difetto: un’ottima memoria e anche se da alcune parti sembrano esserci cascati, al questione è transitoria perché un leghista al governo è un governo fallimentare – da cui la profonda differenza tra la Lega di Salvini e la Liga Veneta di Zaia che darà ma lezione senza precedenti ai sogni di gloria di Salvini il prossimo 20 e 21 settmbre.
Pare proprio quindi che il sogno della Lega di Salvini senza “negher” né “terun” si infranga contro la Lega di Salvini con i “negher” e i “terun”. Insomma contro Salvini stesso. Accecato dalla sua bramosia di potere.
(30 ottobre 2020)
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