di E.T. #Beirut twitter@gaiaitaliacom #Libano
Cento morti, quattromila feriti e interi quartieri della capitale libanese distrutti. Prima si è parlato di un’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio, ora di circa 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, sequestrate diversi anni fa da una nave che sono saltate in aria, vedremo cosa diranno domani. Di fatto è difficile pensare che in una città dilaniata dalle potenze che vogliono il controllo del Libano, con russi e siriani da un lato, la mente oscura e malata di Erdogan dall’altro, Pasdaran iraniani con il braccio armato Hezbollah e la benedizione degli Ayatollah che fanno il bello e il cattivo tempo e dove non si aspetta altro che il Libano cada nella mani di questa o quest’altra ombra nera, un’esplosione del genere, di quella violenza, proprio nel porto della città, non può certo avvenire per cause accidentali dovute a fuochi d’artificio, nitrato di ammonio con tale chirurgica precisione geopolitica…
#beirut Sono vivo. Ma le schegge hanno ferito i miei più cari.Vivi per miracolo. Pensavo di averne viste tante. Oggi sono entrato in un inferno mai visto. ancora devo rendermi conto. Grazie a chi mi ha chiesto come stiamo. mi scuso con colleghi a cui non ho risposto.Non si dorme pic.twitter.com/v5xBSAtRES
— Lorenzo Trombetta (@TrombettaLorenz) August 4, 2020
(5 agosto 2020)
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