di Daniele Santi #Lopinione twitter@GaiaitaliaRoma #Maiconsalvini
Si chiama “non sapere dove si va né come”. E probabilmente nemmeno “perché”. Se non per propaganda. Dopo il “successo” di Conte in Europa persino Giorgia Meloni si è dovuta calare dalle alte vette sulle quali pretende di regnare e dire che è un ottimo risultato, anche “se si poteva far meglio” e se non si è fatto meglio è grazie al suo compare di sovranisti miasmi Rutte; Salvini, lui e Meloni un corpo e un’anima, ha detto naturalmente il contrario affrettandosi il 22 luglio a dichiarare all’ADNKronos che nonostante Conte “in Italia non arriverà un soldo”. Verrebbero un sacco di battute, ma oggi non ne ho voglia.
Tajani, intervistato in mattinata da Radio24 dai buoni Maria Latella e Simone Spetia tutti dediti alla loro trasmissione filodestrista sotto dettatura (dittatura) del pregiatissimo editore, riusciva a dire che Italia Viva è un partito di sinistra che tiene in piedi un governo di estrema sinistra [sic] che un’ipotesi grande centro tra Italia Viva e Forza Italia non è possibile a causa delle idee di sinistra [sic] di Renzi e che la destra – sempre più estrema, ma si è dimenticato di sottolinearlo – parla con una voce sola. Evidentemente non ha letto quello che Meloni e Salvini hanno detto per mandarsele a dire.
Si ha la sensazione che quelli di Casa Berlusca siano un po’ alla canna del gas. Certo con tutti quei miliardi in arrivo è facile ipotizzare una rinuncia al suicidio e una possibile corsa verso quel grande centro che Tajani sdegnosamente rifiuta in nome della destra da selfie che sembra concentrata unicamente a farsi foto in piazza ad uso social. Poi per la politica, forse, ci sarà tempo…
(22 luglio 2020)
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