di Giovanna Di Rosa #Lopinione twitter@perugianewsgaia #Politica
Davvero non se l’aspettava Matteo Salvini. Dopo essersi giocato la poltrona di ministro dell’Interno e il suo sogno di “datemi pieni poteri” al Papeete; dopo essere costretto ad inseguire i suoi sogni di democrazia illiberale appoggiandosi di qua e di là per l’Europa con faticosi salti – ormai c’ha un’età – che lo portano dall’Ungheria alla Slovenia passando per l’Olanda con ritorno al Cremlino, Matteo Salvini scopre che ha un problema perché gli è scappato un Rutte.
Che sarebbe quel capo di governo olandese di quel paese che con le sue politiche fiscali frega denaro agli altri paesi Europei. Non è l’unico, direte voi, e infatti non è l’unico. Ma non ci sono politici in giro per l’Unione Europea che con così poco senso della nazione mantengano rapporti privilegiati proprio con quei paesi che puntano i piedi sulle questioni economiche quando le loro questioni economiche sono poco chiare.
Malta e Irlanda, al contrario del Rutte sfuggito a Salvini, hanno un’atteggiamento meno pretenzioso e la battaglia non si gioca contro gli interessi degli altri, ma per salvaguardare i propri, una differenza sottilissima, ma in politica conta anche lo stile. E’ evidente che Salvini, al quale sfugge un Rutte in pubblico lo stile non sa nemmeno dove sta di casa. La politica nemmeno. per non parlare delle capacità per proprorre soluzioni politiche – si è visto il poco che ha fatto quando al governo c’è stato – e quali sono le soluzioni che propone: razzismo, discriminazione delle donne come in Umbria, proclami di vario tipo conditi dagli immancabili selfie dove mangia oppure dice cosa mangerà.
Dunque l’unica cosa che poteva fare era dire che l’accordo di Bruxelles è poca cosa, dire il 18 luglio all’AdnKronos che “in Italia” non sarebbe arrivato un soldo, nonostante Conte, e sperare contro ogni speranaza che Rutte riuscisse a far saltare i giochi. Ma gli è andata male, quel Rutte che gli è sfuggito gli toccherà rincorrerlo per fare ancora finta di essere un leader credibile e non uno che in Italia dice di lavorare per gli interessi degli Italiani e in Europa, come fa la sua compare Meloni, si allea con partiti e leader che sono contro gli interessi degli Italiani.
(22 luglio 2020)
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