di Vittorio Lussana #Giustappunto twitter@gaiaitaliacom #Politica
Sulla questione della ‘Fase 2’, in realtà si sta ‘ciurlando nel manico’. Tutte le categorie produttive avrebbero voluto degli interventi specifici, come quando si va dal sarto per farsi fare un vestito su misura. Si fa finta di non capire che adesso bisogna mutuare forme e modi di gestire un’impresa o un esercizio qualsiasi, al fine di convivere con il Covid 19 in condizioni di sicurezza. La vera disperazione degli imprenditori, in realtà, è questa: sono rimasti pienamente investiti da una pandemia planetaria che, una volta ogni secolo, compare storicamente in quanto ciclico fenomeno naturale. E la colpa di un simile evento non è di nessuno. Certamente, Carlo Calenda ha qualche ragione nel suggerire la non colpevolizzazione di quegli imprenditori che si ritrovano con un lavoratore ammalato, nonostante il rispetto delle regole di sicurezza: su questo, non ci piove. E il governo farebbe bene a occuparsene, sotto il profilo amministrativo. Ma la verità di fondo è che, nella maggior parte dei casi, ci si scontra con la gretta mentalità conservatrice di una buona parte degli italiani, antropologicamente ‘inchiodati’ al cattolicesimo reazionario. Torna sempre fuori quest’assurda tendenza, più mistico-religiosa che culturale, a tornare indietro nel tempo, cioè a prima del contagio. In più, qualcuno sta anche cercando, vergognosamente, di lanciare un’assurda campagna ‘antiscientista’, dopo che migliaia di medici e infermieri sono morti nel tentativo di salvare la vita delle persone. Ci stiamo riferendo, in questo caso, a quella stessa deputata che, nel recente passato, ha contribuito a scatenare la fobìa “No vax”. Perché indubbiamente, anche sul fronte politico ci sono dei problemi. Ma non siamo certamente stati noi ad aver affidato il 33,4% dei consensi a un Movimento di pura protesta, che alla fine è dovuto tornare scornato a più miti consigli dopo aver constatato che la Lega e le destre sovraniste non fossero affatto il “peggio” che si confrontava col “meno peggio”, ma un vero e proprio manicomio, in cui falsità e bassezze possiedono una contagiosità esponenziale, assai più elevata di quella del Covid 19.
Oggi, il Movimento 5 stelle scopre che col centrosinistra “si lavora meglio”. E di recente, abbiamo persino letto, su Facebook, una disanima dell’ex deputato Di Battista, finalmente ‘lucido’ nel diagnosticare i metodi qualunquisti e autoreferenziali di Matteo Renzi. In ogni caso, pur nell’accertare l’arretratezza antropologica del tradizionalismo italiano, il Movimento 5 stelle continua ad avere una sua pericolosissima serpe in seno. Alcune sue frange sono nostalgiche del successo propagandistico di un paio di anni fa e remano contro il loro stesso Movimento, il quale sta affrontando una fase piuttosto delicata: quella del suo esame di maturità politica, che potrebbe condurlo ad acquisire una propria cultura di governo. Insomma, l’arretratezza antropologica dell’italiano medio, che giudica la traversa colpita da un calciatore “una bella giocata” anziché un errore calcistico, è ciò che sta conducendo questo Paese, per l’ennesima volta, a dare la colpa a qualcuno delle proprie sfortune. Quando un calciatore colpisce il palo della porta avversaria, egli ha semplicemente sbagliato il tiro: questa è la verità. Ma per il nostro moralismo d’accatto, la colpa è sempre dell’arbitro ‘cornuto’ e, molto probabilmente, ‘venduto’. Gli italiani, in buona sostanza, sono letteralmente allergici alla verità. La nostra classe imprenditoriale – grande, media o piccola che sia – per interi decenni si è gonfiata il ’petto’ autoproclamandosi artefice delle eccellenze italiane quando senza l’aiuto di lavoratori, operai e impiegati, essa non avrebbe ottenuto un bel nulla. Né ieri e né oggi. Sia chiaro: quanto stiamo scrivendo non è la richiesta di un ritorno alle antiche logiche della lotta di classe tra la ‘casta’ padronale e i lavoratori dipendenti. Anche noi siamo dell’idea che si debbano individuare nuovi accordi e mediazioni sapendo guardare al futuro. Tuttavia, cari imprenditori italiani, sappiate che il coronavirus, pur avendo falcidiato migliaia di vittime, ha un merito indiscutibile: quello di aver meravigliosamente preso la mira per tirarvi quel calcione nel sedere che meritavate da tempo. Lo meritavate ieri, quando la politica era forte e le chiedevate aiuto, in cambio di tangenti, così come lo meritate oggi, con le vostre accuse da cafoni arricchiti.
E se non vi darete una bella svegliata, lo meriterete anche domani: altro che balle…
(15 maggio 2020)
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