di Giovanna Di Rosa #Molise twitter@perugianewsgaia #Politica
A Toti non era bastata l’entusiasmante uscita, non così entusiasmante come da suscitare applausi, nella quale delirava sulla “cancellazione a rate di diritti con DPCM” come se parlasse dell’Ungheria o della Slovenia, no. C’ha dovuto mettere il carico da undici, per compiacere il suo zero virgola poco di elettori che nel suo simbolo filoleghista si riconoscono, gli stessi elettori dell’impresentabile neodestra sovranista italiana, quella tutta in blu per intenderci, quella che ogni volta che si rinnova è più fascista che pria, che non sanno più a che santo rivolgersi perché i semi dei cadono come birilli. Quanto di più volgarmente mortale esista.
Il governatore della Liguria Toti è così riuscito a salire dove nemmeno le aquile osano, collezionando uno sfondone da scolpire sulla pietra – ma rimarrà sul web, che è peggio – sottintendendo che in Molise non c’è il mare. Certo non lo ha detto così, lo ha detto alla maniera di Toti che supera sempre ogni umana immaginazione. E in diretta televisiva. Su Rete 4, la rete che fa parte di quell’informazione seria fatta da editori seri come da spot pubblicitario Mediaset che non contempla il sapere cosa si sta dicendo. Basta il marchio..
“Lo scontro tra Governo e Regioni non frega nulla a nessuno, ma l’Italia è diversa e dobbiamo tenere conto delle diverse esigenze”
Il governatore della #Liguria @GiovanniToti a #DrittoeRovescio pic.twitter.com/dtMet5e9TJ
— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) April 30, 2020
Bisogna uscire dall’epoca dei divieti e dare delle regole. Una volta che abbiamo dato delle regole, le regioni le applicano tenendo conto che il nostro paese è diverso: se io apro le spiagge produco un effetto massa di sicuro, cosa che non faccio, se le apre il mio amico Toma del Molise, forse produrrà qualche persona che va su una spiaggia di un fiumiciattolo o di un lago…
Il conduttore della trasmissione, così come i suoi ospiti, si sono guardati bene dal ricordare al governatore Toti che il Molise si affaccia sull’Adriatico e nemmeno gli hanno fatto notare il sottilissimo, ma chiaramente palpabile, razzismo antimeridionalista che soggiaceva all’infelice commento. Magari il governatore Toma, amico di Toti come da testimonianza in trasmissione, ha avuto la felice idea di fargli una telefonata per ricordargli che il Molise non è Milano (che col mare sarebbe una piccola Bari), magari in onore e in coerenza con quell’informazione seria fatta da editori seri come da spot pubblicitario Mediaset. E non è che puoi rispondergli “Governatore che cazzo dici?”. Siamo seri.
Così è toccato, con una operazione politica che lascerà il segno, ricordare a Toti che in Molise c’è il mare, nominando addirittura Termoli, senza andare tanto per il sottile a spiegare a certi governatori dal simbolo blu che vale lo zero punto poco per cento che la politica si fa seriamente, se la si vuol fare, senza dire inesattezze in televisione. Neanche quando sono le televisioni quelle amiche.
(2 maggio 2020)
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