di Giovanna Di Rosa #Maiconsalvini twitter@milanonewsgaia #Fontana
E dal Pirellone giunse, acuto, il disperato grido di Attilio Fontana che recrimina ed accusa. “Disparità di trattamento” tra Lega ed altri partiti, poi cerca di aggiustare il tiro, e fa più danni di prima, affermando di avere semplicemente “fatto notare il diverso modo di trattare le notizie, da parte di certa stampa, a seconda di chi governa”. Lo dice nel giorno sbagliato perché mentre lui sbraita la Lega sta occupando i programmi della domenica. C’è Salvini da Giletti (Ciao Massimo, Ciao Matteo…), c’è Gallera che racconta la sua Lombardia da Fabio Fazio.
Ma soprattutto c’è Fontana che prima fa similitudini imbarazzanti tra la situazione Lombarda, quasi dodicimila morti) e quella del Lazio dove, secondo Fontana, la Regione avrebbe applicato gli stessi protocolli sulle Rsa applicati in Lombardia.
La cosa porta ad una immediata replica di Nicola Zingaretti.
Nessuna promiscuità tra positivi e negativi, nessuna facilità nel contagio, nessun caso Lombardia nel Lazio. Anzi l’opposto di quanto sembra essere stato fatto in Lombardia. Ancora una volta la Regione Lazio si trova a smentire una bufala diffusa per infangare il lavoro fatto durante questa emergenza dalla giunta Regionale del Lazio. Alcuni giornali, prendendo spunto da una richiesta di disponibilità’ fatta alle Rsa del territorio dalla Regione per creare strutture esclusivamente Covid, vorrebbero far credere al lettore che, al pari della Lombardia, il Lazio avrebbe facilitato il contagio nelle residenze dedicate agli anziani. E’ totalmente falso. Questa scelta è stata fatta proprio per isolare totalmente i contagiati e contenere la diffusione del virus. Quindi nessuna promiscuità tra positivi e negativi, nessuna facilità nel contagio, nessun caso Lombardia nel Lazio. Anzi l’opposto di quanto sembra essere stato fatto in Lombardia: dividere e ripetiamo dedicare strutture esclusivamente al Covid. Una buona pratica validata dall’Istituto Spallanzani, in piena conformità delle linee guida del ministero della Salute”.
Insomma Attilio Fontana annaspa, al pari del suo assessore Gallera e del segretario del suo partito il Tribuno Salvini che mentre Gallera cantava come un gallo cedrone il suo la “Lombardia ha retto benissimo” a Che Tempo Che Fa, faceva il suo monologo nell’assoluto silenzio di Giletti a La7 parlando di cose che ai malati di Coronavirus interessano moltissimo.
Mezza Italia anzi tutta l’Italia è ferma e qualcuno non ha meglio da fare che mandare a me una convocazione a Catania, per sabato 4 luglio, per la prima udienza di un processo per sequestro persona per aver bloccato uno sbarco. Mi sembra surreale con quello che sta accadendo tutti stiano fermi tranne…”.
Come scrivevamo da qualche altra parte Giletti avrebbe dovuto almeno ricordare a Salvini che i processi ricominceranno per tutti gli Italiani, anche per chi non racconta bufale, l’11 maggio; Salvini ha però dimenticato di dire che il processo per vilipendio che lo vede imputato sia stato rimandato prima al 20 aprile, e poi di nuovo rinviato cosa della quale naturalmente non si è lamentato. Non serve nemmeno dire che se tutta la faccenda Coronavirus continuasse tutti i processi, anche quelli di bSalvini, continuerebbero a slittare perché, anche se alla Lega pare interessare poco, ci sono problemi e circostanze che vanno molto al di là della Lega, nonostante la Lega.
Più o meno contemporaneamente alle esternazioni salvinianiane da Giletti e a quelle di Gallera da Fazio, Attilio Fontana trovava anche il tempo di lanciare un comunicato stampa subito ripreso dall’ANSA dal quale lamentava: “E’ in atto un attacco contro di noi” , dichiarazione gravida di preoccupazione umana per le dodicimila vittime del Covid-19 in Lombardia, rincarando la dose: “Avrei pensato che ci sarebbe stato un po’ più di buon gusto, aspettare almeno fino alla fine della tempesta”.
Il comunicato dice anche altro, già ripetuto in differenti versioni, spostando virgole e punti a seconda della circostanza da commentare.
La Lega è veramente un fiore all’occhiello per l’Italia. Se ne stanno accorgendo persino coloro che l’hanno votata fino ad oggi.
(20 aprile 2020)
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