di Redazione #MovimentoRoosevelt twitter@gaiaitaliacom #Coronavirus
Ieri il terrorismo, oggi il contagio. Se la paura è altrettanta e la risposta è identica – meno libertà, in cambio della sicurezza – sorge un sospetto: siamo di fronte a una gigantesca operazione di strategia della tensione, a livello internazionale, come già fu per l’11 Settembre? E’ questa la domanda che si pone Gioele Magaldi avanzando un’ipotesi preoccupante – peculiare quanto si voglia – secondo la quale la stessa élite oligarchica che controlla le leve mondiali della finanza potrebbe aver deliberatamente immesso il coronavirus a Wuhan, per poi usare la prevedibile reazione cinese, autoritaria, come modello per il mondo interno, allo scopo di militarizzare la crisi e – con l’alibi del Covid – sospendere libertà e democrazia anche in Occidente.
Presidente del Movimento Roosevelt e gran maestro del Grande Oriente Democratico, Magaldi è il portavoce italiano del circuito massonico progressista sovranazionale. Nel saggio “Massoni”, bestseller pubblicato da Chiarelettere e uscito nel 2014, denuncia le trame delle superlogge planetarie “neoaristocratiche”: svuotare la nostra democrazia, instaurando un regime economicamente neoliberista e politicamente post-democratico. Quanto all’11 Settembre, il libro demolisce la versione ufficiale degli Usa, spiazzando anche le narrazioni complottistiche: a progettare il crollo delle Torri Gemelle, sostiene, fu la superloggia “Hathor Pentalpha”, creata dai Bush.
«Attenzione», avverte ora Magaldi, di fronte al panico mondiale innescato dal coronavirus: «Qualcuno potrebbe aver “gettato i dadi” di questa situazione per portarci – attraverso varie giravolte e tortuose, spericolate azioni – verso un tipo di mondo differente, nel segno di un nuovo 11 Settembre».
Riguardo alle scelte del governo Conte, Magaldi è durissimo: condanna i ritardi, le incertezze e le incongruenze dell’esecutivo e delle stesse Regioni. “Prima si è sottovalutato il rischio, evitando di attrezzare per tempo gli ospedali. Poi si è lasciato che troppi potenziali “untori” partissero dal Nord per contagiare il Sud. Infine si è scelto di chiudere tutti in casa, agli arresti domiciliari: ma fino a quando?”. Magaldi propende per la ricetta inglese, poi non applicata da Boris Johnson: “Siamo sicuri che sarebbero morte ancora più persone, rispetto a quelle (tantissime) che già comunque muoiono, se ci fossimo limitati a proteggere gli anziani e i malati? Quantomeno, non avremmo paralizzato l’economia del paese. E adesso – aggiunge – questo governo di minchioni, che ha creato un disastro economico spaventoso, se ne esce con un’elemosina ridicola da 25 miliardi: in mancanza di risposte serie, l’esasperazione degli italiani esploderà presto”. Gioele Magaldi è colpito “dalla strana lentezza su cui sembra avvitarsi la crisi”, sorvegliata dall’Oms: la situazione ospedaliera è drammatica, ma l’adozione delle cure procede a rilento. “Sembra quasi che qualcuno stia provando a protrarre l’emergenza all’infinito, senza peraltro saper neppure rispondere alla domanda che tutti si pongono: come mai il coronavirus colpisce in modo così duro la Lombardia, cioè il motore produttivo e strategico del paese? Possibile che i tanti “soloni” televisivi non abbiamo una spiegazione?”.
Sul fronte economico, se non altro, si sgretola il muro del rigore europeo: i miliardi che fino a ieri erano irraggiungibili, oggi di colpo paiono a portata di mano. “Noi, massoni progressisti, stiamo raccogliendo dati che ci dicono che questa crisi potrebbe esser spinta secondo un copione, una sceneggiatura, per cui – alla fine – le conseguenze non saranno quelle che auspichiamo”, cioè il ritorno a scelte finalmente espansive nella politica economica. “Noi rischiamo di non andare verso un vero utilizzo di risorse pubbliche in un contesto di democrazia liberale: rischiamo di andare in altre direzioni, molto inquietanti”.
Per Magaldi quindi esiste il sospetto di un eterodirezionamento del caso Coronavirus: “Presto scopriremo cosa sta davvero avvenendo”. Ieri Al-Qaeda e oggi il coronavirus? Nel caso, chiosa Magaldi, “La lotta sarà dura: ma noi la combatteremo in modo costante, forte e sapiente”.
(24 marzo 2020)
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