di Vittorio Lussana #Giustappunto!” twitter@gaiaiaitaliacom #Politica
Il decreto fiscale cosiddetto ‘Cura Italia’ è profondamente sbagliato. La proroga dei pagamenti, se spostata ‘sic et simpliciter’ al 30 giugno, accumula una cifra che i cittadini e le imprese non potranno pagare, poiché il Paese è fermo per via dell’emergenza Covid-19. Non si può fare un decreto a regime ordinario, quando la situazione reale è straordinaria. Sarebbe invece necessario annullare le varie cartelle tributarie mese per mese, fino a quando non si riparte, posticipando le scadenze attuali in coda alle rottamazioni accordate. Esattamente come, in genere, si fa con le rate per l’acquisto di un qualsiasi bene. La gente che ha un’attività ed è costretta dalla situazione a star ferma, senza poter fatturare, in questo modo non viene affatto aiutata. L’urgenza di una riforma del nostro sistema fiscale rimane una priorità politica sempre più evidente e anche urgente. Le evidenti esigenze di semplificazione e di codificazione delle norme tributarie sono il solo e unico modo per garantire un’effettiva equità e una futura fedeltà fiscale. La cruda realtà, purtroppo, è che la politica della ‘tolleranza zero’ ha fallito nei propri intenti, per motivazioni assai diverse dalla semplice intenzionalità truffaldina nei confronti dello Stato. Anche perché, la politica della ‘tolleranza zero’ ha finito col colpire il contribuente medio-piccolo, piuttosto che i grandi evasori: un sistema tributario forte con i deboli e debole con i forti.
Di quell’Italia che, in tempi lontani, fu la ‘culla’ della cultura giuridica, ormai non vi è più alcuna traccia.
(20 marzo 2020)
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