di Giovanna Di Rosa #Maiconlalega twitter@gaiaitaliacom #Maiconsalvini
Anche se vedere la Lega obbligata a chiedere aiuto ai medici delle Ong per fronteggiare l’emergenza sanitaria in Lombardia, dopo che per 18 mesi la stessa Lega aveva dato battaglia alle Ong per la questione migranti dà l’idea del funzionamento profondo di certe obbligazioni da causa/effetto alle quale nemmeno la Lega può permettersi di essere immune, arriva un’altra notizia che distruggerà il già fragilissimo mito della Lega di Salvini.
Lui è Sergio Armanini, esponente della Lega di Merano che se l’era presa con una giornalista del Corriere dell’Alto Adige che aveva intervistato un 23enne musulmano che aveva aperto una pagina Facebook dal nome “Convertirsi all’Islam”, perché per la Lega le libertà individuali sono tutto. Il buon Armanini aveva rivolto così alla giornalista Silvia Fabbri l’invito a migrare in Nigeria così forse “al centesimo stupro” si sarebbe “svegliata”. Ecco, si apprende che il simpatico maschiaccio è stato scelto dalla Lega come candidato Sindaco alle prossime elezioni comunali di maggio. Naturalmente all’uscita di Armanini erano seguita la solita scarica di insulti degli imbecilli leoni da tastiera che popolano il mondo del web come popolavano il loro bar dove nessuno li ascoltava. Così Armanini poi si era scusato.
Ora i leoni da tastiera potranno così, grazie all’illuminata scelta del partito di Salvini costretto ormai a candidarle incolte o a candidarli violenti, in modo che il loro leader sembri essere un dio al loro confronto, persino votare Armanini e farlo eleggere Sindaco. C’è da sperare che non lo facciano tutti gli altri che in un mondo civile sul serio ci credono davvero, al contrario di quanto sembra fare Matteo Salvini che è rimasto nel ruolo di difensore delle donne per la durata del festival di Sanremo per poi candidare uno che augurava – poi si scusava – ad una donna di svegliarsi in Nigeria dopo il “centesimo stupro”. Una vergogna nazionale, altro che Lega Nazionale.
(7 marzo 2020)
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