di Giovanna Di Rosa #Bersani twitter@gaiaitaliacom #Politica
Verrebbe da dire che l’unico programma di Pierluigi Bersani è quello di parlar male di Renzi se non fosse che Renzi è perfettamente in grado di parlare male di se stesso, ma ripartiamo dall’inizio.
Pierluigi Bersani è l’uomo politico che convinto di vincere le elezioni, le perse quando erano già vinte, nel 2013 intrattenne allegramente il popolo della sinistra con battute demenziali su giaguari da smacchiare e bambole da pettinare. Perdeva un punto al giorno, il battutista. E si schiantò.
Bersani da quello schianto non si riprese più, ma ha culo: appartiene infatti alla schiera di fortunati che hanno la ventura di essere tra gli ospiti quasi fissi di Lilli Gruber a Otto e Mezzo su La7 e non importa cosa dicono tanto il disco è sempre quello: scagliarsi contro Renzi. E’ noto a chi mi legge che non ho nessuna simpatia per il leader di Italia Viva, così rendo noto che per Bersani ne ho ancora meno. Il piacentino giocherellone appartiene a quella schiera di sinistrati della sinistra, che in fondo hanno sempre praticato vie di destra, ai quali è sempre soltanto interessato il controllo di un partito – fossero dentro o fuori di esso. Bersani così per un momento si mette al centro della scena e lo fa criticando coloro che si mettono al centro della scena.
“Che l’Italia stia in attesa di capire cosa faccia Renzi, è assurdo… Ma Renzi è parte del paesaggio, è fatto così (…) se ci deve essere una crisi, sia chiaro che l’ha deciso lui (…) Se fossi Conte andrei in Parlamento e per dare un aiuto a questa nostra Italia, direi che per me l’orizzonte è quello di un centrosinistra di governo con i grillini che vogliono starci, e i liberali che non vogliono l’Italexit o tornare indietro sui diritti civili, dandoci 4-5 punti programmatici e chi c’è c’è. Se no, ci penserà Mattarella”.
Le dichiarazioni arrivavano appena prima dell’epidemia di coronavirus, così che il possibile aspetto clinico della questione è fuori discussione. Di fatto però, proprio come il suo compare D’Alema nel suo delirio sovranista, Bersani ha invece dimostrato – nell’intervista del 20 febbraio scorso dalla rossa Gruber – che il vero problema dell sinistra che pratica la destra a straparla di sinistra, quella di Bersani, D’Alema, Cuperlo, Speranza e tanti altri, si chiama Renzi. E pare che il loro orizzonte politico si fermi lì senza avere la capacità di andare oltre Renzi. Dev’essere un virus che gira al Nazareno: anche il monellaccio toscano ha lo stesso problema di non riuscire ad andare oltre se stesso.
E’ così che trionfano i Di Maio. Applause applause applause…
(4 marzo 2020)
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