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Luigi Di Maio arriva in auto blu alla manifestazione organizzata contro “la Casta di Governo” di cui è ministro degli Esteri

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Luigi Di Maio e Vito Crimi in un’immagine di repertorio

di Giovanna Di Rosa #CoerentiaetHonestate twitter@gaiaitaliacom #Politica

 

Capite che c’è follia, nell’aria. Il ministro degli Esteri del Governo Conte Luigi di Maio, già leader del partito più forte in ragione delle elezioni del 2018, quel M5S di Luigi Di Maio ora capetto decaduto, arriva in piazza Santo Stefano a Roma in auto blu e con la scorta e si scaglia, insieme ad uno sparuto gruppo di fanatici, all’attuale capo politico del M5S e a Paola Taverna, più altri rappresentanti del pentadementismo, contro il governo Conte dei quali rappresentano la maggioranza, accusando il loro governo di volere restaurare i vitalizi.
Se anche fosse vero loro dove stanno mentre gli fanno le cose di nascosto?

Lasciando perdere il fatto semplice che nessuno può presentarsi contro la Casta arrivando in autoblu, con la scorta, come ministro degli Esteri del governo di quella Casta che accusa di essere Casta, senza che nessuno lo spernacchi e gli rida in faccia, con quale coraggio la casta dirigente del M5S si presenta in piazza per mettersi di traverso al governo del M5S? Capite che hanno un problema.

Capite anche che essendo la Casta, casta di governo dell’Italia, l’Italia ha un problema.
Un problema che non sembra risolversi data la spaventosa tendenza che gli Italiani hanno sviluppato nel tempo: votare chi appare più invotabile, più impreparato e colui che grida più forte, possibilmente condendo i discorsi di volgarità.
In due anni sono passati dal mandare al governo il M5S, a tributare il 32% nelle intenzioni di voto a Matteo Salvini, ed ora perdendo la Lega un punto al mese stanno spostando quel punto al mese a Fratelli d’Italia tributando osanna a Giorgia Meloni. Come se non fosse quella stessa ministra della Gioventù del secondo governo Berlusconi che non fece nulla che non fosse prendersi il marchio di Alleanza Nazionale litigando con Storace per anni per rivendicarne la proprietà.

Insomma sempre più a destra, sempre più urlatori, sempre più senza un programma che non diventi altro una volta preso il governo.

Ora siamo all’azione demenziale del ministro e del capetto del M5S che manifestano, insieme ad altri rappresentanti istituzionali del M5S e ad attivisti appositamente convocati, contro il governo del M5S. La scusa? “I Vitalizi”. Non il loro governo di incapaci, ma quelli che – gomblotto! – vogliono restaurare i vitalizi da dentro il governo del M5S senza che il M5S se ne accorga.
Roba da manicomio, altro che vitalizi…

E nel frattempo nei sondaggi il M5S precipita e nelle regioni scompare. Vediamo a chi daranno la colpa.

 

(16 febbraio 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 




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