di Daniele Santi #Lopinione twitter@modenanewsgaia #Politica
Ha suscitato in redazione una certa ilarità la storiella dell’ottantenne “arzillo”, che ha fotografato a Modena, con il suo smartphone, la scheda elettorale appena compilata con tanto di crocetta in bella vista e subito segnalato alle autorità per violazione delle norme sulla segretezza del voto “di cui alla Legge 49 del 2008, la quale vieta di portare nella cabina elettorale telefoni o altre apparecchiature arte a fotografare o registrare immagini”.
Ilarità perché ci riesce poco difficile immaginare come si possa chiedere di rispettare le regole agli altri quando uno dei politici più in vista di questo ultimo periodo storico, in fase di rapido moribondismo, se ne frega altamente delle regole, vìola il segreto elettorale, lancia tweet durante la giornata del voto e via raccontando, tutto questo nell’apparentemente immobilità di chi dovrebbe denunciarlo e nell’apparente disinteresse di chi dovrebbe fare rispettare le regole anche a lui. Quando non soprattutto a lui.
Giustificata ilarità a parte, se vediamo la notizia da questo punto di vista, non c’è proprio niente da ridere (a me “Lasci qui il telefono!” l’hanno detto, ed anche con toni piuttosto sbrigativi ed irricevibili – in altra sede – almeno in tre)…
(28 gennaio 2020)
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