di Giovanna Di Rosa #Maiconsalvini twitter@gaiaitaliacom #Proibizionisti
Tuona dal parlamento il Torquemada che odia i negher, come se credesse sul serio alle moralità che propugna, ma parla soltanto ad uso elettorale. E’ l’uomo della moralità a due facce e ad uso e consumo del momento politico, prima il Papeete a suon di Mojito e poi la conversione e l’aria da Grande Inquisitore in diretto contatto con Medjugorji; prima il disastro economico, le dimissioni ad orologeria con fanfara al seguito e poi la critica costruttiva contro la manovra economica. Prima il voto contrario alla riforma delle banche popolari ed ora le accuse a chi salva quella banca barese che ha una bazzecola di problemi economici, noti da mesi e mesi…
Eccolo il Proibizionista del Mojito, quello del fate quel che dico, ma non quel che faccio tanto quel che faccio ve lo posso nascondere perché sono un genio della propaganda (è lo è sul serio), messo alle strette dalle Sardine non ha trovato altra strada che affossare una roba come quella che riguarda la cannabis light a scopo curativo (prodotta sotto il diretto controllo dell autorità italiane, ma questo nessuno lo dice) tacciando chi la voleva legale di volere un popolo di tossicodipendenti. Ma chi che crea un popolo di tossicodipendenti è la mafia, come mai nessuno glielo ricorda? Come mai il Proibizionista non cita i 435mila morti per alcool e il fatto che nessuno in Italia è morto per cannabis light – che è curativa?
E’ l’ultima, ma è questione di giorni, trovata pubblicitaria del Grande Proibizionista il cui ultimo travestimento è quello da prete senza macchia in diretto contatto con le divinità. Siamo al rischio teocrazia, altro che democrazia illiberale (le gru che usa il regime delle Ayatollah sono di fabbricazione italiana, è molto più di una battuta)… Tra un po’ annuncerà un qualche ricorso alla Corte Costituzionale per qualcosa o gli verrà un’altra idea meravigliosa per non parlare di ciò che deve.
(17 dicembre 2019)
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