di G.G. #Politica twitter@gaiaitaliacom #6000Sardine
Le Sardine odiate come Greta Thumberg. La diciamo con Concita De Gregorio: “C’è una generazione, quella precedente ai venti/trentenni di oggi, che si è mangiata tutto e non vuole lasciare nulla a chi viene dopo”. Vangelo. Non è l’unico difetto della generazione cui accennava la donna che nella prossima vita sposerò. Ne hanno un altro. Peggiore. Parlano. Di tutto. A vanvera. Senza sapere nulla di quello che dicono. Senza ascoltarsi. Senza pensare. Senza ascoltare. Una pena.
Questi grandi pensatori che votano generalmente a destra e che si fanno denunciare sui social perché non hanno idea di cosa stanno facendo, non hanno idea che quando digitano le loro orrende cazzate lo fanno al cospetto del mondo – e della Polizia, dei Giudici, degli Avvocati e della Magistratura – hanno già iniziato a dire la loro sul fenomeno sociale delle Sardine, fenomeno gestito da venti/trentenni, quelli che tanto essi detestano, ai quali il futuro è stato tolto da chi prima di loro ha vissuto come se non ci fosse domani, incolpandoli poi di essere incapaci, che non sbagliano i congiuntivi, sono stanchi di vivere in un mondo gestito come un ring, stanchi di vedersi rubare l’ambiente e l’ossigeno, stanchi di sentire incolpare migranti ed Europa di errori che sono tutti della politica interna italiana che gestisce l’Italia come gestirebbe un pollaio; in due parole sono stanchi e pacificamente, senza tromboni, senza bugie, senza offese, senza Vaffa Day, senza panzane, senza controllo oscuro dell’Internet, senza parolacce e con pacatezza e senso dello Stato, hanno detto basta.
Un basta che si è trasmesso velocemente a tutta la nazione che risponde e scende in piazza, gioia ed allegra, contro l’Oscurantismo di chi ha ricevuto la chiamata da Medjugorje e sogna un’Italia teocratica in stile Khamenei sotto il controllo di Putin.
Il risultato è l’odio dei grandi pensatori di cui sopra che oggi, in una trasmissione diabolica come Melog di Gianluca Nicoletti che li ha messi alla berlina senza che se ne accorgessero, sono riusciti a fare l’unica figura che sanno fare, quella degli imbecilli, sparandone di tutti i colori, arrampicandosi sugli specchi quando denunciavano il loro essere di destra – geniale l’ennesimo, “io sono di destra ma non sono omofobo, ho tanti amici omosessuali” – e dando prova di non riuscire a comprendere nulla nemmeno quando gli viene detto con chiarezza cosa si è.
Le Sardine lo hanno fatto: hanno detto chiarissimamente chi sono e per cosa fanno ciò che fanno. “Quattro gatti”, li ha definiti uno – vota naturalmente Lega. “Inesistenti”, li ha definiti un altro. Anche lui vota Lega. Perché una media di 15 mila persone a manifestazione sono per loro inesistenti, mentre Salvini che si celebra in video in un giardino deserto dietro il Campidoglio, con la Sindaca Raggi che alle sue spalle lo riprende mentre delira di “sento i vostri applausi” secondo loro, invece, esiste.
E’ quella roba lì che va sconfitta, care Sardine. Tocca andare avanti. Fermarsi non si può più.
(4 dicembre 2019)
©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)