
di Paolo M. Minciotti #LGBTI twitter@gaiaitaliacom #Omofobia
Dopo la vittoria di Donna Leghista Tesei alle elezioni del 27 ottobre chi si aspettava provvedimenti sprint per rilanciare l’Umbria dopo i “disastri” precedenti rimarrà deluso perché parrebbe proprio che il primo atto della nuova giunta, immediatamente post insediamento, sarà l’abolizione della legge regionale contro l’Omofobia. Così tanto per vedere se gay e lesbiche che votano Lega qualcosa capiranno dagli errori passati.
Dovrebbe essere noto, soprattutto alle persone LGBTI, che Tesei aveva sottoscritto proprio a ridosso del voto un patto con le associazioni tradizionaliste contro aborto e coppie Lgbt le quali stanno ringraziando tutti gli dei e annunciando trionfalmente sui social che passeranno subito all’incasso in nome dell’integralismo teocratico di cui sono portatori e la Lega complice.
E’ quindi possibile che il primo atto della nuova presidente di Regione in Umbria sia togliere diritti a chi già ne ha meno in nome del delirio di paradiso dei signori della famiglia, così attaccati alla famiglia tradizionale da farsene spesso addirittura quattro o cinque. Di famiglie.
Del resto perché stupirsi di cosa fa l’estrema destra? Ci si stupisce piuttosto di come votano gay e lesbiche che pur di placare il loro odio, verso loro stessi, contro chi sennò, non pensano nemmeno a quanto autolesionista possa diventare la loro crocetta tremolante sulla scheda elettorale. Tanti complimenti. Di cuore.
Il primo impegno della nuova presidenta potrebbe quindi essere quello di eliminare la legge approvata dal consiglio regionale nel 2017 che riguarda le “le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”. Insomma, la legge contro l’omofobia. Non per odio omofobico, certo. Piuttosto in nome della lotta equanime contro “tutte le forme di bullismo e discriminazione, non solo quello omofobico“.
Applausi.
(30 ottobre 2019)
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