di G.G. #Politica twitter@gaiaitaliacom #Lopinione
Dal segretario PD è arrivata in mattinata, o fors’anche prima, una dichiarazione secondo la quale lui rifarebbe la “campagna elettorale esattamente come l’ho fatta”, il che conferma la teoria secondo la quale il PD a trazione D’Alema è una partito che vuole perdere e mantenere le rendite di potere dove ce le ha come tutti i partiti pre-PD a trazione D’Alema hanno fatto.
“Io rifarei la campagna elettorale, forse l’avrei iniziata prima, con la stessa passione. Quando c’è una battaglia giusta la si deve fare anche se c’è il rischio di perdere”, continua il segretario dem citato da un articolo del Travaglio Quotidiano, affermazione la cui traduzione rimane pleonastica, ma che voleva dire inr ealtà: sapevamo che avremmo perso ed abbiamo giocato a cazzo.
Ora a Nicola Zingaretti toccherà l’agone Emilia Romagna ed il segretario che fino al 27 ottobre non “ha mai perso”, nelle parole di Monica Cirinnà, tocca con mano il rischio concreto di perdere l’Emilia Romagna che, al di là di essere una regione governata dal PD, è una regione dove tutto funziona nonostante la propaganda leghista. La questione è che senza programmi, senza dire come si realizzeranno le cose, come si faranno, in che modo i problemi si risolveranno, apppiattendosi sul non fare niente per non sbagliare che è parte della demenziale politica del Movimento 5 Stelle, che si sconfigga Salvini o no, si devasta l’Italia.
Zingaretti ci pensi. Il suo partito non va da nessuna parte. Ha fatto un governo appoggiandosi sul M5S che vuole che il PD scompaia e con Italia Viva che lo sta svuotando di rappresentanti e presumibilmente di consensi. Il cambio di passo lo deve fare lui. Non dire agli altri che bisogna cambiare passo o gli italiani non capiranno. Gli Italiani hanno capito così bene che da rossi sono diventati verdi. E non solo di bile.
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