di Giovanna Di Rosa #Facebook twitter@gaiaitaliacom #Politica
Facebook sta cominciando a fare sul serio nei confronti degli haters e dei profili che seminano odio, e non stiamo parlando di quello di Fratelli d’Italia del Trentino Alto Adige che non abbiamo mai frequentato e che ci guardiamo bene dal frequentare in futuro, e nelle maglie della chiusura dei profili c’è cascato anche il nostro direttore editoriale che, secondo la direzione del social, non aveva con abbastanza chiarezza rese note le sue generalità.
Dunque non si tratta di accanimento contro una parte o l’altra, ma di un repentino cambiamento delle policy finora adottate dal social blu che ha stretto le maglie del controllo. La chiusura del profilo in questione, riporta Next Quotidiano, ha provocato le ire del “senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della commissione Finanze e Tesoro, che ha presentato un’interrogazione al ministro Patuanelli segnalando il blocco dell’account Facebook di Fratelli d’Italia del Trentino Alto Adige”.
Secondo il senatore “i blocchi di connessione” [sic] “decisi da Facebook nei confronti in particolare dei profili degli esponenti politici di Fratelli d’Italia, e più in generale di quelli dei vari coordinamenti locali” rendono “necessario un intervento sul piano regolatorio”.
Ignora forse il senatore che accedendo a Facebook si aderisce ad ogni regola di Facebook che autonomamente e legittimamente si riserva il diritto di epurare le sue pagine dei contenuti che non ritiene leciti, opportuni o in linea con le sue policy?
Il Senatore poi, tira in ballo la Costituzione, all’art. 21, affermando che “questi blocchi” [sic] “rappresentano una censura verso chi liberamente e legalmente esprime le proprie idee politiche, configurando peraltro una violazione dell’articolo 21 della nostra Costituzione”.
La sensazione è che il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della commissione Finanze e Tesoro che ha presentato un’interrogazione al ministro Patuanelli segnalando il blocco dell’account Facebook di Fratelli d’Italia del Trentino Alto Adige, voglia costruire il solito caso sul nulla e ci tenga a dirlo in giro. Non c’è nessuna censura sulle idee politiche, il senatore lo sa bene, c’è una maggiore attenzione rispetto ai commenti che fomentano odio e discriminazione, razzismo e ineguaglianza, dei quali commenti troppi simpatizzanti della destra italiana che fa capo anche a Fratelli d’Italia fanno un uso insensato ed irresponsabile, quello sì ad uso politico.
Non difendiamo Facebook che è indifendibile, ma nemmeno difendiamo chi si rende autore – e non è certo il senatore de Bertoldi – di commenti inqualificabili che troppo spesso assai poco con la politica hanno a che fare. Del resto, sospettismi e dietrologismi a parte, le ragioni del blocco dell’account sono scritte chiaramente da Facebook: “potrebbe essere dovuto ad attività della pagina che non rispettano le normative di Facebook”.
Peraltro in questo momento (le 22.07 del 12 ottobre 2019) il profilo bloccato è perfettamente visibile. Chi gioca con chi?
(12 ottobre 2019)
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