di Redazione #BancaEtica twitter@sassuolnewsgaia #maiconsalvini
Qualche giorno fa avevamo dato notizia, con l’articolo di vago sapore ironico, “Da Sassuolo riparte la crociata leghista contro le ONG. Azzerata la partecipazione a Banca Etica. E se ne vantano pure” sulla dismissione della partecipazione “infinitesima” del Comune di Sassuolo, ora a guida [sic] leghista, delle poche azioni di Banca Etica in suo possesso strombazzata come clava anti ONG dal consigliere regionale del Carroccio, Bargi.
A tale proposito da Paolo Contini, coordinatore del Gruppo d’Iniziativa Territoriale (GIT) di Modena, socio volontario non dipendente della Banca riceviamo il comunicato stampa che segue e che pubblichiamo integralmente.
Dispiace la decisione del Comune di Sassuolo di dismettere le poche azioni di Banca Etica.
Molti altri Comuni, come quello di Modena, hanno deciso di mantenere le azioni di Banca Etica “tenuto conto delle finalità fondamentali della stessa quali l’educazione alla solidarietà, l’utilizzo vincolante degli avanzi di gestione per le finalità sociali statutarie, le iniziative per favorire programmi e imprese impegnate nell’assistenza sociale e nella cooperazione internazionale”. Una legge del 2018 ha per altro esplicitamente stabilito che le partecipazioni in istituti di finanza etica possono considerarsi strategiche (si veda https://www.bancaetica.it/enti-locali).In questi vent’anni di vita, Banca Etica si è contraddistinta per la sua capacità di sostenere le organizzazioni e le imprese sociali sui territori. Ci piace sottolineare l’impegno in operazioni anche complesse quali quelle dei Workers BuyOut, aziende in crisi rilevate dai lavoratori costituiti in cooperativa, contribuendo al mantenimento dei posti di lavoro. Citiamo per tutte, Cores Italia di Castelvetro, finanziamento che ha permesso di salvare ben 105 posti di lavoro e sempre in Emilia Romagna il wbo di successo Greslab.
Da un rapporto di ALTIS del 2014 risulta che il 50% delle imprese finanziate da Banca Etica, non hanno ottenuto credito da altre banche precedentemente contattate, cio’ significa che questi finanziamenti hanno garantito l’esistenza stessa delle imprese. L’attenzione della banca al tema della distribuzione della ricchezza è ben testimoniata dalla forbice retributiva, stabilita al suo interno, fra chi è meno pagato e chi è più pagato: tale rapporto infatti può essere al massimo di 1 a 6.
Ma la peculiarità che rende unica Banca Etica è il suo modello di governance partecipata, caratterizzato dalla presenza dei GIT, gruppi di socie e soci attivi che volontariamente si prodigano, in Italia e in Spagna, per la diffusione dei principi della finanza etica e per raccogliere le istanze che nascono sul territorio locale.
La partecipazione attiva di soci, lavoratori e clienti garantisce la costante attenzione all’equità, alla trasparenza e alla ricerca del bene comune. L’attenzione della base sociale a questi tre temi è molto alta perché la loro realizzazione porta a compimento tutto l’operato di Banca Etica; qualsiasi strumentalizzazione politica non intaccherà i valori e i risultati concreti del nostro progetto.
(5 ottobre 2019)
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