di Giovanna Di Rosa #Stalker twitter@genovanewsgaia #Diritti
Così succede persino che il Comune di Genova, che è governato dallo stesso partito che era il 50% del Governo del Popolo [sic] prima che il Tribuno del Popolo lo facesse saltare in aria rimanendo senza Popolo, finanzi lo spettacolo di Davide Stasi “Apertitivo con lo stalker. Come incastrare un uomo a norma di legge. Tre spiragli: visioni alternative su uomini e donne”.
Davide Stasi è un mattacchione, uno che col senso dell’umorismo non scherza. Basta dare un’occhiata al post che infila su Facebook sulle donne sfregiate con l’acido (lo screenshot di questo in basso è di Repubblica).
Un post che eviterei di pubblicare, diciamo così. Ma il mondo è bello perché è avariato e noi ne abbiamo viste ormai di tutti i colori.
Dopo il caso del Rambo della mutua che strangola sua donna a Piacenza perché “l’amava disperatamente”, il titolo di uno dei quotidiani alfieri dell’orribile destra d’Italia che scrive di lui come del “Gigante buono che amava troppo” – annamo bene – siamo allo scrittore blogger genovese creatore di un sito, pagina Facebook e libro intitolati Stalker sarai tu dai quali si rischia di evincere, se ci si crede, che le leggi sullo stalking sono diventate arma di distrazione di massa da parte di donne astute e spregiudicate con la complicità di una classe forense che guadagna su queste vicende.
Se qualcuno oggi a una festa de l’Unità diceva che “è finito il populismo” sappia che si è sbagliato. Il peggio deve ancora venire.
Essendo in regime democratico, fin quando Salvini non riprenderà il potere e ce la farà pagare cara, ognuno pensa ciò che vuole; il caso nasce quando supposizioni elette a tesi come quelle citate trovano l’appoggio ufficiale del Comune di Genova guidato dal sindaco leghista Marco Bucci e – proprio così – il supporto finanziario del Municipio di Levante, quello guidato da Francesco Carleo, Fratelli d’Italia, già denunciato in procura dal M5s per i suoi post inneggianti al fascismo e per questa ragione indagato per apologia di fascismo.
I loghi del Comune di Genova e del Municipio non sono soli; sono bellamente accompagnati da una non meglio conosciuta Lega degli uomini d’Italia e Papà separati Liguria. Se Marco Bucci e la leghista et sovranista giunta battessero un colpo per dare spiegazioni, tranquillizzerebbero molte donne. Ne siamo certi.
(08 settembre 2019)
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