di Giovanna Di Rosa #Politica twitter@gaiaitaliacom #Poverinoi
Non c’è polemica, in questa riflessione, ma soltanto una necessità di capire. Nella giornata del 2 settembre abbiamo pubblicato un’articolo su due sondaggi relativi alle intenzioni di voto per le prossime elezioni politiche – non così prossima dal momento che non sappiamo quando andremo – e i cui risultati sono visibili al alcune intenzioni di voto. I sondaggi a cui ci siamo riferiti sono effettuati per SkyTG24 e da IPSOS, due realtà presenti sul territorio italiano da tempo il cui mestiere è anche produrre informazione e sondaggi, nel caso della prima, o solo sondaggi. La seconda.
Siamo rimasti ulteriormente, e per l’ennesima volta, colpiti dalla qualità delle risposte e dei commenti all’articolo tacciato nella maggior parte dei casi di essere inutile, o una rottura di balle, o apostrofato con un “voi siete tutti matti” quando – e gli italiani dovrebbero saperlo – i sondaggi hanno da qualche tempo affinato i loro metodi, affilato le loro armi e sono diventati più attendibili: lo dimostra la vittoria del M5S il 4 marzo 2018 di gran lunga superiore alla gran parte dei sondaggi che davano comunque i pentadementi primo partito.
Cosa è cambiato da allora? Nulla, in realtà. Gli Italiani, o meglio, quegli Italiani che vivono del loro sentirsi liberi [sic] di commentare sui social ciò che prima gridavano in un bar o tenevano gelosamente nascosto per paura di figuracce, ora che sono protetti da uno schermo si sentono più coraggiosi e sono pronti a lanciare i loro commenti. Per lo più, spiace dirlo, inopportuni, inutili, un po’ infantili ed il più delle volte volgari, offensivi e cialtroneschi.
Questo popolo di allenatori in tempi di Mondiali di Calcio, arbitri la domenica, attori di fronte ad un film, critici cinematografici e teatrali, esperti di musica, direttori d’orchestra, cantanti lirici, giuristi, costituzionalisti, esperti di economia, insomma – e in ultima analisi – un’accozzaglia cialtronesca di nozionisti che si informano – male – qua e là e mettono insieme ciò che imparano male e alla rinfusa shakerandole maldestramente (per non parlare dell’eloquio o della sintassi), e sviluppano capacità tali da essere incapaci di analizzare ciò che succede attorno a loro così da riuscire – puntualmente e dal 1994 almeno – a votare massicciamente l’uomo politico più bugiardo della storia, fino a quando quel bugiardo non viene superato in popolarità da un altro bugiardo, peggiore del primo, che gliele racconta sempre più grosse, raccontandogli balle (“Tipo la Sassona è il land più ricco di Germania”, quando non è vero, il suo Pil è esattamente il 50% di quello dei land tedeschi occidentali) e via votando furbi e bugiardi cialtroni mandando il paese allo sfascio.
Succede quando si è così impegnati a fare le pulci alla presunta stupidità e incultura altrui da non avere tempo per farsi conti in tasca, soprattutto quando ciò che si legge non aderisce pienamente al pensiero che ci si è fatti della realtà che vogliamo. Poi succede che in un concorso pubblico dove sono richiesti padronanza del computer e della lingua francese ci siano candidati che non riconoscono i simboli della tastiera, non riconoscono il simbolo della radice quadrata [sic] e pronunciano il francese come se fosse bergamasco non riuscendo a capire nemmeno la più elementare delle domande. Sapete cosa hanno poi fatto questi? Hanno rilasciato una dichiarazione pubblica dove si lamentavano dell’eccessiva rigidità della commissione.
Così finiscono i paesi popolati da geni come l’Italia.
(02 settembre 2019)
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