di G.G. #Mosca twitter@gaiaitaliacom #Russia
Nonostante il maltempo, nonostante il periodo di vacanze, nonostante Putin e le purghe – e il sospetto avvelenamento di navalny – tra le 49 e le 60mila persone si sono assembrate il 10 agosto scorso sulla centralissima Sakharov per manifestare il loro dissenso contro l’autocrata dittatore Vladimir Putin al potere da troppo tempo, ai cui metodi guarda con ambiguità mal celata Matteo Salvini, per dirgli che anche loro voteranno il prossimo 8 settembre, quando sarà tempo di elezioni amministrative in Russia.
Lo scrive il quotidiano francese Mediapart.
Dopo l’assembramento, con la convinzione che Putin decide tutto e decide troppo centinaia e centinaia di oppositori manifestanti si sono diretti verso gli uffici dell’amministrazione di Putin intercettati prontamente dalle guardie che si occupano di non fare arrivare chi manifesta nei centri di potere, note come Cosmonauti, e quindi bloccati.
“Non ne possiamo più di Zar!” e “Putin ladro!” sono stati alcune dell grida di battaglia degli oppositori che vogliono elezioni libere a Mosca dopo i recenti e continui atti di censura verso i candidati d’opposizione sgraditi a Putin e alla sua cricca di oligarchi autocrati raccomandati.
(12 agosto 2019)
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