di Redazione #Ebola twitter@gaiaitaliacom #Congo
L’epidemia di Ebola in Congo sta assumendo proporzioni catastrofiche e l’OMS ha lanciato lo stato di emergenza sanitaria globale: più di 1.700 i morti in circa dodici mesi di epidemia, 750 bambini contagiati. Il virus ha infettato più di 2.500 persone da quando si è diffuso nell’agosto del 2018 ed ogni giorno vengono segnalati in media 12 nuovi casi.
Qualche giorno fa è stato segnalato il primo caso a Goma, città congolese che conta circa un milione di abitanti ed è la città più grande del paese a essere coinvolta nell’epidemia. Il ministro della Salute del Congo aveva detto che il paziente affetto da ebola era un pastore arrivato a Goma da Butembo, uno dei principali focolai della malattia nel paese.
Ebola dal Congo si è già diffuso anche nei confinanti Ruanda e Uganda: qui sono stati segnalati casi isolati, due persone sono morte, un bambino di 5 anni e la nonna, di 50. Il confine è una zona ad alto rischio: circa 15 mila persone attraversano quotidianamente il confine tra Goma – importante centro economico della zona – e il Ruanda.
Secondo l’OMS gli approvvigionamenti di medicinali sono molto scarsi; mancano gli equipaggiamenti di protezione per gli operatori sanitari. Secondo un funzionario, di cui non si conosce il nome, siringhe e guanti sarebbero riutilizzati. Questa epidemia di Ebola è la più grande di sempre, secondo l’OMS, seconda solo a quella terribile che tra il 2014 e il 2016 uccise più di undicimila persona in Africa Occidentale. Circa il 40 per cento di coloro che hanno contratto il virus non si presenta nei centri allestiti per la cura e muore in casa. Il rischio di contagio per familiari – ebola si contrae per contatto – è così altissimo.
(18 luglio 2019)
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