di Redazione #Giustappunto! twitter@gaiaitaliacom #Politica
Poche righe, questa settimana, finalizzate a segnalare alcune incongruenze che agli italiani sfuggono, in questo momento, in merito alla questione Sea Watch 3. La comandante del bastimento (si è capitani a terra, ma comandanti in mare…), Carola Rackete, ha indubbiamente violato le norme del decreto ‘sicurezza bis’, fatto approvare, nelle scorse settimane, dal ministro degli Interni, Matteo Salvini. Tuttavia, le violazioni della ‘sbruffoncella’, come l’ha definita il leader della Lega, sono state mosse dalle difficili condizioni dei migranti a bordo. Ovvero, per motivi umanitari, che certamente serviranno da attenuanti al futuro processo. In secondo luogo, il decreto ‘sicurezza bis’ è teso a combattere le Ong più che l’immigrazione vera e propria. In sostanza, la normativa criminalizza queste organizzazioni, le quali in realtà svolgono un ruolo a dir poco splendido, mentre ci si lascia sfuggire da ‘sotto il naso’ tutti quegli sbarchi che avvengono tramite mozzi e gommoni. Ciò al fine di individuare, per l’ennesima volta, un ‘capro espiatorio’ su cui scaricare l’intera questione, occultando il fatto che la politica migratoria di Salvini e del Governo Conte è sostanzialmente inefficace. E che la sua norma, il decreto ‘sicurezza bis’, si stia rivelando un provvedimento sostanzialmente miope e inadeguato, oltreché ingiusto. In terzo luogo, ricordiamo che il blocco dei flussi venne pensato, ai tempi di Minniti, come primo passaggio a cui avrebbero dovuto seguire altri ‘step’, i quali prevedevano il coinvolgimento dell’Unhcr e, quindi, dell’Onu. Cosa che non è minimamente avvenuta, poiché ci si è limitati al ‘tampone’ dei cosiddetti ‘porti chiusi’. In ogni caso, a prescindere da tutto questo, se si vuole veramente arrivare a un bel ‘processone’, dal quale l’Italia rischia di uscirne con le ‘ossa rotte’, si sappia che ci stiamo già avviando lungo questa strada. E che quando verrà dimostrato l’utilizzo propagandistico e totalmente strumentale del dramma migratorio da parte dell’attuale ministro degli Interni, il decreto ‘sicurezza bis’ farà la fine che merita: carta straccia da gettare nel cesso. Insieme a tutte le ‘cazzate’ espresse in questi anni, senza un minimo progetto politico credibile e lungimirante, realmente a favore dei cittadini.
(28 giugno 2019)
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