di G.G. #Lopinione twitter@modenanewsgaia #Catastrofismi
Nei giorni scorsi la città di Sassuolo ha vissuto una serie di black out che hanno creato qualche preoccupazione tra i cittadini e più serie difficoltà alle aziende che vedevano interrompersi i cicli produttivi con problemi alle apparecchiature informatiche, molto sensibili alle interruzioni di correnti improvvise.
Tanto è bastato al neo Sindaco leghista per scatenarsi nella composizione di una lettera nella quale si evocano inenarrabili catastrofi, troppo numerosi “affinché” – che si scrivono con l’accento acuto, per la pronuncia della “e” chiusa – e i soliti delinquenti che, la lettera non lo dice ma lo evoca, a causa del black out avrebbero saccheggiato case, aziende e reso le case una specie invasione barbarica post romano impero.
Posto che non ci si aspetta nulla di diverso da un rappresentante dell’onda neroleghista di oscurantismo che obnubila il volgo già obnubilato, troviamo divertente che il neo Sindaco decida di chiudere la lettera assumendosi il merito di avere fatto cessare i black out con il semplice suo invio. Chiosa infatti Menani:
In attesa delle risposte, un primo risultato è già stato ottenuto: dall’invio della lettera i problemi non si sono più ripetuti”.
Ecco quindi servito il dio leghista il cui verbo terrorizza ed una volta articolato, discutibilmente anche da un punto di vista stilistico, risolve ogni problema semplicemente perché ha scritto, senza nemmeno pensare che si sta coprendo di ridicolo. E’ infatti impensabile che nessun cittadino, o nessuna azienda, abbia chiamato ripetutamente i fornitori e gestori di energia elettrica in una società perennemente iperconnessa e nella quale l’energia è più necessaria del buon senso che dovrebbe governarla.
Insomma, è all’opera in provincia la narrazione neroleghista di un mondo medievale imbarbarito dove morte, distruzione e saccheggio spadroneggiano.
E’ un mondo che non esiste, e i nuovi barbari sono loro, ma una volta trovati i clienti e finché il prodotto vende, non c’è ragione di cambiare l’offerta.
(21 giugno 2019)
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