di Vittorio Lussana #Giustappunto twitter@gaiaitaliacom #Politica
Torniamo a ribadire per l’ennesima volta, casomai ce ne fosse bisogno nei confronti dei più duri di comprendonio, che una moneta parallela potrebbe avere un senso se generasse la possibilità di trattenere moneta nei portafogli dei singoli cittadini, non per pagare i debiti della Pubblica amministrazione. Infatti, effettuare tale operazione attraverso i cosiddetti ‘minibot’ potrebbe comportare un potenziale pericolo di sovrapposizione con la moneta legale, l’Euro, che potrebbe generare, a sua volta, una sorta di cortocircuito finanziario. In secondo luogo, continuare a far circolare la bugia che Bce e Bankitalia sarebbero degli istituti privati, quando invece operano e si muovono pienamente in un contesto giuridico pubblico, persino nell’inquadramento dei propri dipendenti e consulenti, significa approfittarsi della buona fede del popolo italiano. Un popolo che dovrebbe cominciare a comprendere chi è e cosa è sempre stato: gente ‘credulona’, che ama rifugiarsi nel sogno delle avventure fittizie. E che, proprio per questo, si lascia regolarmente prendere per il naso da qualcuno. Se così non fosse, ci si renderebbe conto che il nuovo gruppo parlamentare cosiddetto ‘sovranista’, recentemente eletto al parlamento europeo, è solamente la quinta forza dietro persino al verdi e agli ambientalisti: eccoli lì, quelli che dovevano costituire il primo gruppo parlamentare a Strasburgo e a Bruxelles. Solo che, a furia di fare tutto il rumore che fanno, i nostri sedicenti ‘sovranisti’ mettono talmente tanta ‘carne al fuoco’, che poi la gente si dimentica persino le ‘sparate’ da costoro espresse nelle varie campagne elettorali. In ogni caso, per quanto riguarda la Lega di Matteo Salvini sarebbe politicamente più coerente affermare di puntare alla ‘flat tax’, per alleggerire il carico fiscale dei ceti imprenditoriali consentendo loro di tornare a produrre ed esportare, per poi eventualmente rigenerare i mercati interni. Cosa che non avviene, ormai, da tempo: chi guadagna denaro, in genere se lo tiene. E se proprio deve investire, delocalizza. Sia come sia, affermare che si punta sul ceto imprenditoriale in quanto ‘locomotiva’ della nostra economia avrebbe un senso. Solo che questo senso è di natura liberista: come la mettiamo con il sovranismo statalista, o il progetto di una ‘nuova internazionale socialista’ che esca dalla Ue? Ci sembra una bella contraddizione in termini. La verità è che si continua a incolpare l’Euro e l’Europa, quando il vero problema è la globalizzazione, che è schiacciante e tende al quasi monopolio in molti settori. Ma ciò non si può dire, perché se per caso si riuscisse a far riprendere la produzione, poi sui mercati a chi vendiamo quanto si è prodotto? Insomma, la risposta che la Lega propone in economia, oltre a essere fondamentalmente ipocrita, è basata su un becero classismo che dovrebbe far inorridire, innanzitutto, quegli ‘eurocritici tardo-marxisti’ alla Diego Fusaro i quali continuano a ‘dare di cozzo’ contro l’anello forte della catena, anziché cercare di condizionare le scelte dei Partiti e l’andamento stesso della nostra economia. E’ anche vero che, di fronte a Partiti ed esponenti quali quelli che abbiamo attualmente, cercare di condizionarli serve a ben poco, dato che spesso neanche comprendono quel che si dice loro e votano pure ‘a casaccio’, come nel caso del Pd. Ad ogni modo, quel che ancora non si riesce a far comprendere – ed è questa la vera disinformazione – è chi siano veramente le ‘volpi’ lasciate entrare nel ‘pollaio’.
(21 giugno 2019)
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