di Giovanna Di Rosa #Migranti twitter@gaiaitaliacom #lampedusa
Propaganda e strategia non vanno d’accordo (quasi) mai. Certo la propaganda è di per sé una strategia ed è diretta contro chi non ha i mezzi per comprendere che di propaganda si tratta: che, alla fine, sono quelli che ti votano. Stavolta però la figuraccia è straordinaria.
Mentre l’uomo forte della propaganda sovranista in Occidente meridionale grida ai quattro venti che se ne frega a strafrega e tira in ballo anche il Commissario Basettoni, i Caschi Blu e tutti i santi, confinando i 43 profughi sulla Sea Watch al largo tra le azzurre acque dei morti annegati per disinteresse e calcolo politico, ecco che 45 altri profughi sbarcano sulle spiagge di Lampedusa su una barca di legno, accompagnati dalla Guardia di Finanza che li ha riscattati in mare. Perché il mare, e chi ci lavora, un codice morale ce l’hanno.
E’ così evidente che, nonostante le grida, gli strali e l’odio proferito ad ogni rantolo di morente, nulla può un decreto firmato da tre ministri di un governo ridicolo, incapace ed immobile sull’unica cosa che sa fare, la propaganda anti-immigrati ad usum consenso degli ignavi e degli astiosi che è sempre colpa degli altri, contro un’umanità che preme e scappa per fame alla ricerca di una vita migliore.
Nel frattempo, come in un’immagine riflessa da uno specchio tristissimo, è l’Italia che affonda sotto i colpi di un governo che non sa far di conto ed il cui unico verbo è “resistere”, sapranno loro il perché, mentre troppi Italiani se ne fregano di lasciare affondare innumerevoli esseri umani quasi che la loro morte, degli altri, rendesse questi eterni. Un’orrore morale senza fine e senza giustificazioni.
(20 giugno 2019)
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