di Giovanna Di Rosa #Vivacchiare twitter@gaiaitaliacom #Pentaleghismo
Così siamo passati dalla dichiarazione roboante “non sono disposto a vivacchiare“, al “vivacchiare” puro e semplice. Che è sempre meglio di schiattare. Sembra essere questa la rapida evoluzione del primo ministri invisibile di un governo demenziale che litiga su tutto e non decide su niente, capace soltanto a fare proclami.
Subito dopo la sua conferenza stampa, divertentissima, tutto un saliscendi di pendii scoscesi e di risalite, che Mogol è un dilettante al confronto; tutto un frinir di citazioni e di fasi 1, 2 e 3 e fante cavall’erré, e quindi l’esecutivo che immediatamente blocca, e ci pianta su un casino che non finisce mai, lo sblocca cantieri – ribattezzato sbroccacantieri – che il premier che chiede permesso anche per dimettersi aveva giurato sarebbe stato approvato subito. Che futuro può avere un paese dove al progetto politico si sostituisce la propaganda quotidiana contro un nemico al giorno e dove non si imbastisce una strategia di crescita economica, sociale e politica?
La questione pare interessare a pochi, particolarmente a quel 32,4% di Italiani che hanno votato per il partito di Di Maio un anno fa, ora precipitati al 18% più o meno, e che vedremo cosa succederà quando si tornerà alle urne. Interessa assai di più agli elettori di Salvini che sono parte della classe dirigente che produce reddito nelle grandi regioni del nord e che prima o poi gli presenteranno il conto. Per ora pare che lo sblocca-cantieri sia stato sbloccato – questo paese è ormai il regno delle ridondanze – lo riferirebbero fonti di palazzo Chigi ad alcuni quotidiani seri.
Nel frattempo suona come un triste presagio la battuta del premier-battutista: “Se cade governo mi candido? Se il posto è libero sarei disposto ad allenare la Roma”…
Considerando l’aria che tira nella società giallorossa vuoi vedere che lo prendono sul serio?
(4 giugno 2019)
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