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Elezioni europee 2019: la psicologia delle percentuali. L’Occhio di Alessandro Paesano

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di Alessandro Paesano #europee2019 twitter@gaiaitaliacom #Politica

 

La Lega al 34,33 % (nel 2014 aveva preso 6,16%) il M5S al 17,07 % (nel 2014 aveva avuto il 21,16), il Pd al 22,69 % (aveva avuto il 40,82), Fi per la prima volta con una percentuale a una cifra sola (8,79, nel 2014 era al 16,83).

Sono cifre da capogiro che fanno dell’elettorato italiano un popolo destrorso, razzista, fascista.

Ma queste cifre cosa indicano davvero?

L’aritmetica dà aritmie al cuore solamente a chi non la capisce e, non capendole, le subisce: perché queste percentuali riguardano i voti dati. Quelli di chi si è recato o recata alle urne. Alle elezioni europee 2019 in Italia è andato, è andata, a votare il 56,09% della popolazione votante, alle europee del 2014 aveva votato il 58,69%. Sono andate a votare meno persone (e non di più come si è scritto erroneamente a scrutini in corso) in controtendenza col resto d’Europa dove la percentuale è stata maggiore.

In Italia ha votato poco più della metà delle persone che poteva andare a votare. Dunque  le cifre percentuali che abbiamo riportato non si riferiscono all’intera popolazione delle persone votanti ma solamente a quella di chi ha espresso un voto. Tra questi voti ci sono state 576.698 schede nulle, 410.715 schede bianche e 2.554 schede contestate.

Ponendo tutti questi dati in un grafico a torta ecco le “vere” percentuali di voto.

 

 

Le considerazioni politiche su queste percentuali le lascio fare a chi ci si vuole cimentare. A me preme sottolineare le conseguenze psicologiche di questi dati.

Già paragonare il voto europeo a quello politico è una forzatura che ormai nessuno si sente nemmeno più in obbligo di ammettere, nemmeno per manifesto, di solito politicamente più preciso, la cui direttrice Norma Rangeri in un editoriale di oggi compie questo paragone con disinvoltura.

Ma dire che adesso la Lega è al 34% dei voti mentre un anno fa era al 17 (quando alle politiche la  partecipazione al voto è stata ben più alta, 72,94%) serve solo a disinformarci. Il 34% di voti alla lega non vuol dire che il 34% del paese è leghista. Solo il 34% di chi ha votato… Una italiana, un italiano su due non è andato a votare. Questo è il primo dato da ricordare.
Certo in valore assoluto la lega che alle ultime politiche alla Camera aveva ricevuto 5.698.687 di voti domenica scorsa ne ha ricevuti 9.153.638, con un incremento di 3.454.951 di voti, il 60,6% in più.

Ma non diteci che un italiano su 3 è leghista.

 

 





(28 maggio 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 


 

 




 

 

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