di G.G. #Lopinione twitter@gaiaitaliacomRE #burocrati
Ho votato dove ho sempre votato e dove, presumibilmente, non voterò più deciso come sono a richiedere la residenza a Canton pur di stare lontano da certi buzzurri. Non amo particolarmente le regoline date per marcare il territorio: così mentre mostravo il mio cellulare spento al seggio dalla cabina e alla mia destra transitava un’elettrice appena uscita dalla cabina elettorale con il cellulare in mano – schermo nero, quindi presumibilmente spento – contemporaneamente sentivo la voce della bionda cinquantenne addetta alla regolarità del voto che mi diceva: deve lasciare qui il cellulare.
La mia risposta: “E la signora perché ce l’aveva in mano uscendo da lì?” è rimasta senza risposta.
Mi vengono consegnate le schede dallo zelante presidente di seggio, irriconoscibile, non avendo nessun badge che lo identifichi nel caso uno volesse chiamarlo per cognome invece di dargli semplicemente dell’imbecille, ad esempio, o ricordarsene. Entro nel loculo deputato, che non è una cassa da morto per onorevoli, appongo le mie croci e delizie ed esco. Faccio per depositare le schede nelle urne, ma mi vengono strappate dalle mani in malo modo dicendomi “E’ il presidente che le deve mettere nell’urna”. Niente affatto intimorito, perché più sono piccoli dentro più io divento stronzo chiedo da quando. Da quando “è scritto sul manuale”. Allora, siccome i burocratini a cui piacciono le cariche hanno l’incazzo facile gli chiedo di vederlo quel manuale.
Non me lo fa toccare, il manuale del burocrate è sacro, e cerca – per dieci minuti mentre lo guardo e desidererei dirgli “Ti prego picchiami…” per vedere l’effetto che fa – poi trovata la norma, fa per snocciolarmela a voce alta.
“So leggere”, gli dico. E leggo la norma, piccolissima, che dà al presidente di seggio il potere terrificante di depositare le schede nell’urna. Il manuale, glielo sottolineo e sto ancora aspettando risposta, non dice nulla sulla buona educazione con la quale le mansioni devono essere svolte. Quindi non mi stupisce che il presidente di seggio che si è sentito qualcuno per un giorno non l’abbia usata, non avendo trovato in nessun manuale il modo di usarla.
(27 maggio 2019)
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