di Giancarlo Grassi #Politica twitter@gaiaitaliacom #Europee2019
Dai primi dati, exit poll che stiamo leggendo mentre in Italia, i Verdi, e non i sovranisti, avanzano a grandi passi nella politica europea e potrebbe essere questa la grande, straordinaria novità delle politiche europee dopo le elezioni 2019. Secondo partito in Germania, secondo partito in Irlanda, terzo partito in Francia, secondo partito in Austria. In ognuno di questi paesi i Verdi raggiungono percentuali importanti, in diversi casi anche, oltre il 20% dei voti. Una nuova coscienza, non solo ambientale, che si risveglia. Finalmente, verrebbe da dire…
D’altro canto l’orribile ignoranza, gretta di incontrollabile, di coloro che – conservatori e proni al potere ed alle mire di qualcun’altro, che si paleserà entro breve, ci sono inchieste in corso – si fingono progressisti dirigendo l’odio dei loro elettori contro gli altri: stranieri, bianchi o neri non importa, minoranze, avversari politici, rivali sportivi, dirimpettai. Le proiezioni europee parlano d’altro.
Non c’è da gridare al miracolo, non è ciò che intendiamo fare, tuttavia qualcosa che si percepiva pare cominciare a prendere forma, come un nuovo pensiero che è sì ambientalista, ma ha a che fare – parrebbe – con una nuova dimensione dell’essere umano, sembra risvegliarsi.
Al di là delle valutazioni politiche immediate, e non ancora confermate dai fatti, di una maggioranza al Parlamento europeo PP-S&D-Alde, i potenziali 71 seggi ai Verdi fanno pensare che è un altro mondo è possibile e che i Neanderthal di Le Pen, Salvini e dei Pentastellati rischiano di avere già perso quando si pensavano finalmente padroni d’Europa. C’è da stare attenti: saranno ancora più furiosi.
(26 maggio 2019)
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