di E.T. #LGBTI twitter@gaiaitaliacom #17maggio
E’ bello sapere che c’è un 17 maggio Giornata Mondiale contro l’Omotransfobia. E’ davvero bello. Basta tornare indietro di un paio di decenni, forse tre, e non se ne trova traccia. Lo scrivo a beneficio di chi non c’era e non ha idea di che come fossero le cose soltanto alla fine degli anni ottanta. A beneficio di coloro, e sono troppi, che non hanno idea – e non vogliono averla – che prima di loro ci sia stato qualcuno che si è speso affinché loro potessero essere più liberi. E’ l’ingratitudine dei figli. e la stupidità dei tempi.
Ho sempre creduto, ed ho sempre preso insulti, fin dai tempi in cui stupidamente mi impegnavo in un associazionismo LGBTI impresentabile, incapace ed autoreferenziale – qualità [sic] che si sono vieppiù sviluppate nel tempo – che le vera forma di omobitransfobia da combattere fosse (ed è) quella che sta dentro le persone LGBTI, a partire da me stesso. Pochissimi hanno avuto l’ardire, tra le bestie [sic] etero, di chiamarmi frocio e di dirmelo in faccia: e la mia reazione se la ricordano ancora. Molti, troppi, compagni [sic] di lotta [sic] mi hanno chiamato frocio giustificandosi con uno scherzavo infantile quando gli barrivo in faccia gridando così forte da spettinarli.
Ho visto, all’interno del mondo LGBTI, le stesse discriminazioni che ho visto all’esterno con alcuna variante in più:
- perché è brutto;
- perché è grasso;
- perché è vecchio;
- perché io a quel frocio di merda gli spacco la testa;
- perché è una camionista (perché è una checca);
- perché è racchia;
- perché è trans;
potrei davvero continuare per diverse righe. Ma non ne ho voglia.
Ho diretto ed organizzato eventi di successo dedicati alla popolazione LGBTI di questo paese e gli unici ostacoli sono stati creati dalle associazioni LGBTI alle quali davo gratuitamente visibilità. Si chiama invidia, direte voi. No è peggio. Si chiama stupidità. Si chiama essere vittime del centellinare della politica sull’associazionismo, una politica che vi fa credere che la visibilità di qualcuno sia l’invisibilità vostra. Quando ci credete, e lo fate spesso, vi discriminate da soli.
Dunque buon 17 maggio Giornata Mondiale contro l’Omotransfobia. Spero che verrà presto il giorno in cui di queste manifestazioni non ci sarà più bisogno perché tutte le persone si rispetteranno sul serio, ma è un percorso che parte inevitabilmente dal rispetto per sé stessi e con questi chiari di luna non vedo, francamente, persone disposte ad intraprenderlo quel percorso essendo il dito puntato contro l’altro, colpevole o no,assai più comodo, più semplice, e troppo spesso assai più redditizio.
In chiusura vorrei consigliarvi un paio di libri utili proprio per quello che dicono e non per quello che si pensa che dicano: uno è Not Gay, Sex Between Straight White Men di Jane Ward ed il recentissimo libro La Gaia Critica, di Mario Mieli con la bellissima prefazione di Massimo Prearo curatore del libro insieme a Paola Mieli.
(17 maggio 2019)
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