di Giovanna Di Rosa #pentaleghismo twitter@gaiaitaliacom #Appendino
Il vicepresidente del Consiglio al 50% Di Maio si è espresso sulle minacce di morte via proiettile calibro 9 a Chiara Appendino, e lo ha fatto da grande statista quale è. “Le minacce dimostrano che la fermezza del M5S negli sgomberi dà fastidio a qualcuno”, o qualcosa di simile, ha detto il ministro del Lavoro che non ha lavorato mai. O poco.
L”affermazione lascia basiti per alcuni motivi, che vi elenchiamo di seguito:
- il vicepresidente del Consiglio al 50%, con la faciloneria che gli è propria e ad uso strettamente elettorale come al solito, stabilisce che le minacce ad Appendino arrivano da una certa frangia sociale e per determinati motivi. Cosa che non è nota nemmeno agli inquirenti. A lui sì;
- il vicepresidente del Consiglio al 50%, con la superficialità che gli è propria, pretende di liquidare politicamente con uno slogan, puntando il dito a cazzo – si scuseranno le Signore che su twitter si indignano con noi perché usiamo questa espressione, trovandola poco rispettosa – contro movimenti sociali rispetto alla cui colpevolezza non c’è nessun indizio, neppure lontano; vero è che sotto elezioni tutto serve, anche dire che c’è un miliardo di euro da redistribuire – lo ha già fatto coi conti di Roma, ve lo ricordiamo qui, se magari qualcuno se lo è dimenticato;
- il vicepresidente del Consiglio al 50%, con l’arroganza che gli è propria, rivendica meriti che non ha identificandosi in toto – contento lui – con il movimento cialtronesc-politico che ha scelto di rappresentante e che lo ha consegnato all’eterno ludibrio parlando del suo movimento come di quello che “non scherza” quando “si parla di sgomberi”: prima di fare affermazioni del genere faccia sgomberare Casapound dall’inutile Sindaca che ha messo alla testa di Roma o dal suo socio al 50% alla vicepresidenza del Consiglio dopodiché si assuma i meriti e l’applaudiremo contenti. Anche noi.
(15 maggio 2019)
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