di Giovanna Di Rosa #Salvini twitter@gaiaitaliacom #Politica
E’ una guerra continua quella che Salvini combatte contro tutti da dentro lo Stato. Ed è incomprensibile che un uomo delle istituzioni si scagli con tanta violenza contro le Istituzioni invitando addirittura i giudici a candidarsi se vogliono cambiare le leggi. Ma i giudici sono un potere dello Stato e non si candidano per cambiare le leggi, quello lo fanno i politici: i giudici le leggi le applicano anche e soprattutto quando i politici non sanno scriverle.
Casus belli una sentenza del Tribunale di Bologna che dà ragione a due richiedenti asilo che dovranno essere iscritti all’anagrafe in quanto come richiedenti asilo hanno diritto ad avere una residenza, e il decreto Salvini non esplicita che i richiedenti asilo non hanno diritto ad averne una. Anche perché se non hanno una residenza, come li controlli? Come li segui? Come li assisti? Come li trovi?
Salvini sceglie naturalmente Twitter. E come sempre il suo genietto della realtà virtuale picchia duro:
🔴Sentenza VERGOGNOSA! Fai girare!
Se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati, lasci il Tribunale e si candidi con la sinistra. Faremo ricorso, intanto INVITO TUTTI I SINDACI a rispettare (come ovvio) la Legge.https://t.co/LM8QIogcEI— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 3 maggio 2019
e questo continua distorsione della realtà a beneficio di un messaggio divisivo, pericoloso, invasivo, razzista ed estremista dovrà prima o poi trovare un muro contro il quale fermarsi, perché è la norma Salvini che “non contiene un divieto esplicito di iscrizione per i richiedenti asilo, bensì evidenzia come il permesso di soggiorno per richiesta di asilo non costituisce titolo per l’iscrizione all’anagrafe”. E’ la legge che è scritta coi piedi non è fallace chi la applica. Esattamente come è scritta coi piedi la famosa Bossi-Fini, votata quando Salvini nella Lega c’erà già. Anche se oggi fa finta di niente.
Non ho memoria di nessun altro ministro dell’Interno che con tanta frequenza e con tanta determinazione si scagli costantemente contro lo Stato e le regole dello Stato di cui è ministro. Questa cosa, non ho difficoltà a scriverlo, mi fa paura.
(3 maggio 2019)
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