di Giovanna Di Rosa #Violenza twitter@gaiaitaliacom #neofascismi
Eccola la ghiotta occasione che offre a Casapound l’occasione per ridisegnarsi come il partito che si preoccupa dei diritti altrui [sic] ed è un’occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. E’ il viscido stupro che due esponenti di Casapound hanno perpetrato ai danni di una 36enne che ha avuto la sfortuna di incontrarli. E cascare nella loro trappola. Uno dei due presunti autori della stupro è Francesco Chiricozzi, esponente in consiglio comunale già indagato per pestaggio, di Casapound quel movimento politico che occupa illegalmente un palazzo nel centro di Roma e che ha il coraggio di parlare di illegalità. E’ la coerenza dei neofascismi.
Lo stupro di gruppo è avvenuto a Viterbo e sarebbe stato orchestrato come segue: i due esponenti di Casapound avrebbero chiesto ad una donna che partecipava ad un party in loro compagnia di accompagnarli a bere, a loro spese, in un altro locale del quale possedevano le chiavi. Da lì alla violenza il passo è stato breve: c’hanno prima provato ed al rifiuto l’avrebbero presa a pugni per evitare resistenza e ne avrebbero abusato. Ci sarebbe un video, c’è sempre un video a filmare le porcate dei maschiacci, sul cellulare di uno dei due.
L’occasione non poteva andare persa: ecco Casapound espellere immediatamente dal movimento i due presunti colpevoli e Salvini inneggiare alla castrazione chimica con Casapound che subito si unisce alla richiesta perché i forcaioli conoscono solo la condanna, alla violenza che genera violenza non ci pensano nemmeno, perché a loro la parola educazione, quella senza manganelli, è sconosciuta. Si strozzeranno a forza di slogan.
Resta una donna – “Stai zitta, tanto non ti crederà nessuno” – mentre ministro dell’Interno e occupanti abusivi di uno stabile, si sgolano millantando soluzioni giustizialiste ad uso elettorale, sola con la sua violenza, il suo dolore e la solitudine di fronte ad un mondo al maschile che non conosce pietà. Né per le donne né per il mondo. E che non conosce decenza.
(29 aprile 2019)
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