di Redazione #Umbria twitter@gaiaitaliacom #Politica
Catiuscia Marini si è dimessa “ai sensi dell’art.64, comma 3, dello Statuto regionale” dalla carica di presidente della Regione Umbria dopo essere stata indagata nell’inchiesta della Procura di Perugia su concorsi per assunzioni che sarebbero stati pilotati.
Di grande lucidità e dignità la lettera di Marini che scrive: “Io sono una persona perbene, per me la politica è sempre stata ‘fare l’interesse generale’, da Sindaco della mia Città, da Europarlamentare, ed in questi anni da Presidente di Regione. Quello che sta accadendo non solo mi addolora, ma mi sconvolge e sono sicura che ne uscirò personalmente a testa alta, perché – credetemi – io non ho niente a che fare con pratiche di esercizio del potere che non siano rispettose delle regole e della trasparenza, rifuggendo sempre da consorterie e gruppi di potere”.
“Le istituzioni – continua la lettera di Marini – vengono prima delle persone che le guidano e non possono avere ombre che rafforzerebbero il già difficile rapporto di fiducia con i cittadini. Ritengo doloroso, ma giusto, rassegnare ora le mie dimissioni da presidente della Regione Umbria, perché ritengo di tutelare così l’istituzione che ho avuto l’onore di guidare, salvaguardare l’immagine della mia regione e della mia comunità e al tempo stesso avere la libertà di dimostrare la mia correttezza come persona e come amministratore pubblico”.
Catiuscia Marini ha immediatamente ricevuto il sostengo di Nicola Zingaretti, segretario del PD che ha ringraziato la ex-presidente “che con le sue dimissioni ha scelto di mettere al primo posto il bene della sua Regione”. Lo scrive Democratica. Non è difficile immaginare, al contrario, un forte pressing del segretario del PD nei confronti di Marini affinché rassegnasse le dimissioni nel più breve tempo possibile.
(16 aprile 2019)
©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata