di Paolo M. Minciotti #Lopinione twitter@modenanewsgaia #GayPrideModena
Dunque è stato reso noto, complice la risposta ad una interrogazione in consiglio comunale, che il Gay Pride di Modena si svolgerà lungo l’anello stradale che gira intorno al centro storico. Per chi non conosce la città è bene spiegare che l’anello stradale attorno al centro storico ha per una buona parte sulla sinistra un grande parco (o sulla destra, dipende da dove il corteo partirà, e dall’altro una pista ciclabile con alberi e casette dei nouveaux riches modenesi che son rimasti soltanto nouveaux. Ecco quindi il percorso che meno romperà i coglioni a chi il Gay Pride a Modena non lo voleva, non lo ha mai voluto e lo ingoierà sperando che le urne facciano piazza pulita dei partiti pro [sic] uominisesuali.
Niente folla festante dalle finestre delle case, come succede dappertutto, ed è auspicabile per un giorno che la festosa parata del Gay Pride Modena, riesca a fare uscire i falsamente cordiali abitanti della città dallo stato di afasia sulla giustizia che li contraddistingue essendo incapaci, quando si parla di diritti altrui, di uscire dall’istituzionalmente corretto possibilmente dettato dall’altro che non sia fastidioso per chi hanno vicino, non che interessi chi hanno vicino in quanto umano… Il fastidio è dato da ciò che questi potrebbe pensare del cittadino che insensatamente svirgola cazzate sugli uominisesuali.
Toccherà dunque esserci per rendersi conto, il 1° giugno, ciò che pensa veramente la Modena che finge della manifestazione. Toccherà proprio esserci. E raccontarvi come sono andate le cose.Cioè che a Modena non serve un Gay Pride, quello serve a coloro che hanno necessità di un Gay Pride per proteggersi, a Modena serve riflettere su ciò che ritiene di essere e che invece non è.
(5 aprile 2019)
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