
di Daniele Santi #Politica twitter@gaiaitaliacom #Politici
E’ ancora udibile [sic] l’eco del clamore suscitato dalla proposta di legge del tesoriere del PD Zanda, quella della equiparazione degli emolumenti dei parlamentari italiani a quelli dei colleghi europei, proposta di legge che viene interpretata a seconda del colore politico, del giornale per il quale si scrive o del proprio interesse a chiamare bufalari gli altri – cioè noi che in relativamente poco tempo siam passati da essere “servi del PD” a “bufalari contro il PD”, quanta immeritata considerazione ci danno…
Il segretario della normalizzazione del PD c’ha messo qualche ora a smarcarsi dal proprio tesoriere, c’avrà dovuto pensare; poi però non potendone proprio fare a meno ha dovuto dire che “Non c’è nessuna proposta del Pd per un aumento degli stipendi dei parlamentari. C’è una proposta di legge presentata da Luigi Zanda”, perché è noto che Luigi Zanda milita in un partito che non è il PD e non ne è affatto il tesoriere.
Ne deriva quindi che il tesoriere del PD presenta proposte di legge che non sono del PD all’insaputa del PD tanto che il segretario del PD deve intervenire per dire che il tesoriere del PD presenta leggi a titolo personale che non hanno nulla a che vedere col PD. Ribadendo: “Massima stima”. Segretario, nemmeno all’asilo…
Il ministro del Lavoro e capo del M5S si è naturalmente scagliato contro la proposta di legge di Luigi Zanda, senatore del PD che non è lo stesso Luigi Zanda che è tesoriere del PD perché evidentemente come tesoriere pensa una cosa e come senatore un’altra, con la benedizione del segretario normalizzatore, ma gli è sfuggito un piccolissimo particolare: il fatto che in Sicilia ci saranno 355 assessori comunali in più. Con il “sì” del M5S ed addirittura persino con la benedizione di Giancarlo Cancelleri, leader siciliano del Movimento 5 Stelle che si batte da tempo, per esempio, per l’abolizione (o comunque il ridimensionamento) definitiva dei vitalizi all’Ars. Per Cancelleri si tratta di “una norma di buon senso” perché quei poveri sindaci “soprattutto nei piccoli comuni, hanno dovuto tenere per sé deleghe importanti agendo con molta difficoltà”, immaginiamo con sommo dispiacere. Di Maio sulla questione non ha detto “muh”…
Qualche giorno fa poi l’ex presidente della regione Sicilia, Rosario Crocetta, è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire alla Regione siciliana una somma di 738 mila euro: insieme a lui hanno subito la stessa condanna l’ex assessore al Lavoro Esterina Bonafede e la dirigente Anna Rosa Corsello. Il quotidiano online L’Opinione della Sicilia racconta i fatti.
Noi ci limitiamo a sottolineare quanto sia meraviglioso vivere in un paese in cui i politici non fanno mancare nulla. Né a loro né a noi. Proprio nulla. Nel male e nel bene. Proprio in quell’ordine lì…
(29 marzo 2019)
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