di Giovanna Di Rosa #revengeporn twitter@gaiaitaliacom #politica
Il pentaleghismo opportunista ci ripensa, dopo il “no” che serviva ad intestarsi tutti i meriti, e decide di votare “sì” all’emendamento di Laura Boldrini e delle opposizioni che voleva che il revenge porn nota come la “vendetta pornografica” ovvero la diffusione senza consenso di immagini a sfondo sessuale, sarà reato. Così sia.
Lo scorso 28 marzo, nell’aula del Senato, l’emendamento presentato da Pd, Forza Italia, Liberi e Uguali, non era passato per 14 voti, perché il pentaleghismo della crescita zero, anzi meno zero virgola sei, come indicano alcuni, aveva deciso di bloccarlo con un “no” ridicolo e medievale. In linea con l’orribile consesso dell’odio contro le minoranze in scena a Verona.
La maggioranza ha però cambiato idea. Il che dimostra che non sono nemmeno così fuori di testa come vogliono apparire. Avendo reputato conveniente l’idea del “sì” a fini evidentemente elettorali, Di Maio e Salvini, il premier invisibile Conte ed il buon Bonafede (non è ridondanza, è sottolineatura) hanno portato ad un “sì” insperato. Feroce il commento postato via twitter da Maria Elana Boschi.
Ma adesso che Conte, Di Maio, Spadafora hanno annunciato che voteranno con noi le norme sul revenge porn chi glielo spiega alle deputate grilline che ieri hanno votato contro tutto il giorno? La prossima volta potrebbero decidere da sole senza aspettare autorizzazione del Capo.
— maria elena boschi (@meb) 29 marzo 2019
(29 marzo 2019)
©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata