di Giancarlo Grassi #PD twitter@gaiaitaliacom #Politica
A risultati definitivi, ci riferiamo alle elezioni in Basilicata, la vittoria del candidato del centrodestra è certa, così come il secondo posto del candidato del centrosinistra; è altrettanto certo che il M5S è in caduta libera ma rimane il primo partito con il 20,6% dei voti, e questi sono i numeri.
Non si spiega il tweet di Nicola Zingaretti che pubblichiamo qui sotto il quale afferma, secondo il neosegretario del PD, che il suo partito sarebbe l’unica alternativa a Salvini quando in realtà i numeri dicono il contrario e in Basilicata del simbolo del PD non c’era traccia. Nascosto. Scomparso. Missing. Desparu. Desaparecido.
Dunque il PD è al 7,8% a più o meno 13 punti dal M5S al 20,3% e più o meno a 11 dalla Lega al 19,1%. E’ sotto Forza Italia al 9,1% #facciamorete solito vecchio ed insopportabile vizio di proporsi come vincitori soprattutto) quando si perde. Che elezioni ha visto @nzingaretti?
— Gaiaitalia.com Notiz (@gaiaitaliacom) 25 marzo 2019
Per fortuna, alla nostra risposta al segretario che gli ricordava alcuni numeri (che pubblicheremo più in basso nella loro totalità), rispondeva una lettrice, che ringraziamo, ricordando che le liste riconducibili al PD erano quattro, liste civetta direbbe Di Maio, che raggiungono circa il 23% dei voti. E’ una puntualizzazione intelligente spunto per riflessioni interessanti
Le liste riconducibili al Pd erano quattro con il 23%.
— Alessia Benedetti (@AlessiaBenede17) 25 marzo 2019
Grazie a questo escamotage il PD avrebbe quindi ottenuto il 23% dei voti in Basilicata – non il 9,1% – leggermente più di quanto i sondaggi gli attribuiscano nelle intenzioni di voto a livello nazione, nascondendo il simbolo. Se è una nuova strategia Zingaretti lo dica. Gli elettori del suo partito dovrebbero saperlo. E’ un loro diritto. E dica che cosa intenda fare al di là di fumose dichiarazioni su una “ricostruzione del centro-sinistra” (quale?) affinché il centrosinistra torni a vincere (come?). I numeri che la tabella – il cui screenshot abbiamo mutuato da Repubblica – è impietosa. Centrosinistra e sinistra sono al palo e devono dire grazie ad elettori che non si sposteranno mai a destra se rimangono in piedi e non vengono ridotte al lumicino. Questo non è un merito del PD e dei suoi possibili alleati, è una fortuna che i segretari illuminati di quella sinistra sempre troppo vecchia, sempre troppo presuntuosa, sempre troppo vuota, sempre troppo schiava del siccome ci saremo noi tutto andrà bene possono sfruttare finché dura. Ma al primo soffio di vento serio che arriverà da una sinistra sensata, da un centrosinistra con molti programmi e pochi tweet trionfalistici dal vago sapore surreale, questo PD verrà spazzato via.
Resta da vedere cosa succederà alle Europee dove il PD è alleato con il movimento di Carlo Calenda, ma non ancora, e forse l’alleanza non ci sarà, con + Europa e Italia in Comune. Le risposte sul centrosinistra prossimo venturo verranno in gran part da lì.
(25 marzo 2019)
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