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Tutto l’horribilis del sedicente Congresso sulla Famiglia di Verona

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di Paolo M. Minciotti #Omofobia twitter@gaiaitaliacom #Verona

 

A fine marzo Verona, che non è solo Arena ed opere liriche estive (viste e riviste) e maestranze sempre peggio pagate, ospiterà un evento di portata mondiale [sic] e diventerà la capitale mondiale dell’omofobia, dell’intolleranza e del medievalismo. Bisogna pur distinguersi e qualsiasi mezzo è buono.

E’ il Congresso mondiale per le famiglie organizzato da partiti e movimenti i cui esponenti hanno così a cuore la famiglia da essersene spesso fatta più di una, in molti casi, ed è organizzata da quel partito che è azionista di minoranza (ma di maggioranza nei sondaggi) del governo pentaleghista, il cui segretario è uno che di famiglie se n’è fatte alcune. E fidanzate diverse, ma va tutto bene. Perché quello è il patriarcato che vuole il macho conquistador e la donna ama de casa.

Insomma l’inno alla famiglia tradizionale.

Pare, ma non è certo, che il Governo del pentaleghismo e del “No” a tutto abbia concesso un patrocinio alla manifestazione, sventolato con orgoglio dall’organizzazione, patrocinio però che è smentito da Palazzo Chigi con una nota dove si dice che l’iniziativa è “un’iniziatvia autonoma del ministro della Famiglia Fontana” che – guarda caso – sta dentro il governo a dimostrazione che al governo sono una cosa e fuori dal governo un’altra? No. Sono sempre gli stessi cattofascimi, solo che nel governo si nascondono meglio.

Nella faccenda spicca, ma non stupisce visti i precedenti, il silenzio del M5S che è quel movimentucolo i cui esponenti rilasciavano interviste a questo quotidiano dove parlavano di approvazione delle Unioni civili come emergenza nazionale, (va detto che anche alcuni esponenti PD si distinsero, ai tempi, per le loro porcate), e poi votavano no prima alla stepchild adoption e quindi anche alle Legge. Principale urlatore contro le Unioni Civili, cambiò idea repentinamente in una notta, Alberto Airola che ora è alfiere del “No” alla TAv e grida che se ne andrà e si terrà il simbolo. Sono patetici. E già morti. Basti guardare, nell’ordine, i risultati delle ultime due tornate elettorali, come vanno i sondaggi e quanto è nervoso il Vate. Del resto questo si nascondono dietro l’abito dei rivoluzionari del cambiamento e della felicità assoluta e fanno un governo con la Lega di Salvini che è l’odio contro tutti ed ha al suo interno ministri come Fontana.

Così cosa fa il M5S? Si inventa un tavolo LGBTI, l’idea è di Spadafora, che nemmeno si preoccupa di sapere come mai Virginia Raggi dal suo insediamento non ha mai incontrato nessuna associazione LGBTI pur mantenendo il patrocinio al Roma Pride, non esistano proposte serie per la comunità omosessuale di questo paese, o nessun esponente grillino si schieri contro l’omofobia della Lega… e via con l’abbassarsi i calzoni to assume the position in onore al dio salvininiano.

In soldini, anzi soldoni, l’atteggiamento del M5S è di totale silenzio su questioni di straordinaria importanza come le dichiarazioni di Pillon che tra le altre perle delira di prigione per i padri gay e di connivenza, per non dire silente complicità, contro il sedicente Congresso mondiale per le famiglie di Verona, al quale sarà presente anche Salvini insieme a Fontana.

Insieme a loro anche i politici rappresentati di  corrotti che in Africa hanno ridotto all’invisibilità le persone LGBTI vessate, torturate, imprigionate e ricattate dalle forze dell’ordine che chiedono soldi in cambio di non rivelare la presunta omosessualità dei cittadini, quando non favori sessuali. Vengono dalla Nigeria (omosessualità punita con 14 anni di prigione e lavori forzati, società che attacca ed uccide le persone omosessuali e che utilizza la delazione e l’accusa di omosessualità come vendetta sociale), dall’Uganda (legge che prevedeva 14 anni di prigione approvata senza numero legale e cancellata dalla Corte Costituzionale del paese e che tollera senza intervenire ogni tipo di crimine omofobo, arrivando a proporre la pena di morte per gli omosessuali) e naturalmente il poderoso sostegno di Putin, con il partito del quale la Lega ha firmato un accordo di collaborazione, non ci sa in cambio di cosa, e che è il fautore della cancellazione di tutti i diritti individuali delle donne, degli omosessuali, delle lesbiche, dei neri, delle minoranze, in nome e per conto del Sovranismo fascista di cui è portatore.

E di fronte a tutto questo il M5S che doveva essere il cavallo di troia (più troia che cavallo, per come stanno le cose) di ogni cambiamento, tace. Lo scrivo per tutti i gay e le lesbiche che hanno entusiasticamente votato Di Maio o Salvini.

 

 




 

(7 marzo 2019)

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