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“Giustappunto!” di Vittorio Lussana: Tra i miasmi di “sinistre” evacuazioni

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di Vittorio Lussana #Giustappunto twitter@gaiaitaliacom #Sinistra

 

Temo proprio di essere d’accordo con gli amici di Gaiaitalia.com. In questa fase, nel variegato mondo della sinistra italiana circolano personaggi impresentabili: dei veri e propri ‘scappati da casa’. A cominciare dai ‘No vax’, che in questi giorni hanno contestato a Beppe Grillo di “essersi venduto a Big Pharma” poiché il comico genovese ha rivisto alcune delle sue posizioni nei riguardi dei vaccini. Si noti bene che i ‘No vax’, oggi, contestano proprio colui che li ha generati, dando il ‘la’ a una polemica assolutamente priva di prove giuridiche e di basi scientifiche. Non siamo cioè di fronte alla classica rivoluzione “che divora i suoi figli”, ma ai figli che vorrebbero sbranare i loro padri, dai quali si sentono presi in giro. Ma da un comico, cos’altro ci si poteva aspettare, se non una ‘burla’ finalizzata allo ‘scandalo’ per ottenere successo?

In seconda battuta, ci sono i ‘No Tav’, che in questo momento non sono sul ‘piede di guerra’, ma che sono destinati a tornarci ben presto, quando comprenderanno di esser stati strumentalizzati da quei sonnambuli ‘pentastellati’ ai quali, irresponsabilmente, hanno concesso fiducia. Un altro gruppuscolo estremista di minoranza, letteralmente ‘fissato’ da quasi un ventennio intorno a una ‘battaglia’ di puro puntiglio, travestendo la propria subcultura, tradizionalmente antisistema e genericamente anarcoide, con un ambientalismo conservatore discendente diretto di suggestioni ‘puriste’ e trasalimenti bucolici vagamente ‘snob’, per non dire ‘borghesi’.

In terza battuta, ci sono quelli del ‘No Tap’, i quali già hanno ottenuto la ferale notizia che il gasdotto proveniente dal Mar Caspio, pur con qualche modifica, si farà. Perché si può essere ambientalisti quanto si vuole, ma rinunciare al gas metano per autotrazione per continuare a respirare le polveri sottili di benzina e gasolio (100 volte più velenose), significa essere dei ‘coglioni totali’. Una consapevolezza conquistata, peraltro, con un certo ritardo.

Poi c’è qualche nostalgico della totalità dottrinaria ‘marxiana’, che si schiera con Maduro per puro pregiudizio antiamericano, come se nessuno gli avesse ancora spiegato che l’Unione Sovietica non c’è più sin dalla notte di Natale del 1991. Personaggi capaci di difendere persino Hugo Chàvez – il ‘pigmeo gigante’ che ha nazionalizzato l’intero Venezuela al fine di corrompere la propria burocazia interna e rimanere al potere – attraverso un processo di rimozione della realtà che farebbe fuggire chiunque per la becera cialtroneria.

Infine, anche tra i socialisti italiani, nonostante un intero ventennio speso generosamente in difesa del patrimonio storico, politico e culturale dell’antico e glorioso Psi e il rimarchevole sforzo di aver creato dal nulla un’azienda editoriale priva di debiti, che versa la propria Iva e che si rifiuta di evadere il fisco, qualcuno si è permesso il lusso di accusare il sottoscritto di essere “un giornalista parolaio, di cui non si capisce niente di quello che scrive”. Una sorta di Diego Fusaro in ‘salsa’ liberaldemocratica.

Diciamocelo francamente, compagni, una volta per tutte: più che innanzi a un arcipelago di negatori delle evidenze più concrete, anche a sinistra siamo di fronte a un ‘irriducibilismo’ totalmente incapace non soltanto di distinguere la merda dalla cioccolata, ma che addirittura si nutre della prima esaltandone il gusto e le presunte qualità intrinseche. Esiste, purtroppo, anche un ‘populismo di sinistra’, cari compagni, da cui sarebbe buona cosa cominciare a guardarsi. Anche a costo di autocondannarsi all’opposizione per interi decenni. Italo-marxisti che accusano di neo-liberismo tutti coloro che sono semplicemente al di là dal loro settarismo ideologico. Tutta gente lasciata ai margini da tempo non perché un intero ‘pezzo’ della sinistra italiana volesse ‘imborghesirsi’ nell’insano tentativo d’impalmare una ‘pariolina’ ricca di dote, ma ‘fulminata’ come una lampadina bruciata, bensì perché questo tipo di persone non si possono frequentare. Punto e basta. Noi laici e progressisti veniamo, oggi, regolarmente accusati di aver abbandonato le periferie: esticazzi? Non ce li vogliamo mettere? Per quale ‘diavolo’ di motivo dovremmo sentirci obbligati a frequentare persone che, allorquando si cerca di coinvolgerle in qualcosa di costruttivo, neanche si degnano di ‘smuovere il culo’ per spostarsi dal proprio quartiere-dormitorio? Gente che ti costringe moralmente a partecipare alle loro iniziative e che, quando siamo noi a organizzare qualcosa, non si fa vedere neanche di passaggio. Per non parlare, infine, di quelli che mi accusano di utilizzare un italiano “aulico, difficile e intellettualoide”. Non sono io a scrivere difficile, compagnucci cari: siete voi che non leggete nemmeno Topolino quando vi recate in bagno per evacuare quella parte di voi che vi piace così tanto. Non fa niente se vince Salvini, ragazzi. Non fa niente se riemerge la Meloni, che per lo meno ha il buon gusto di farsi accompagnare da una persona semplicemente magnifica come Guido Crosetto. Fa niente, ragazzi. Fa niente, se i destini del Paese vengono lasciati in mano a gente come Toninelli e Bonafede, di cui non si capisce neanche chi abbia avuto il coraggio di conferire loro un diploma di laurea. Fa niente!!! Quel che più conta è che ai margini della società ci rimaniate voialtri, poiché meritate l’estinzione esattamente come quella parte di italiani che non vogliono gli immigrati. Perché quando un’intera società diviene piccolo borghese, essa merita tutto il male che essa stessa produce, autocondannandosi a rimanere tra i miasmi delle sue ‘evacuazioni’. Mentali e corporali.

 





 

(2 marzo 2019)

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